Obesità & Dintorni Forum

Posts written by Dott.ssa Rastelli Katia

view post Posted: 12/6/2017, 22:12     A proposito di emozioni: l'ANSIA. -
Dott.ssa Rastelli Katia - Psicologa
Gli attacchi di panico sono della stessa famiglia, hanno però sintomi specifici che li distinguono dagli attacchi d'ansia, seppur acuti. Gli attacchi di panico infatti hanno durata breve, sono imprevedibili e non hanno una causa apparente. Data la loro imprevedibilità lasciano poi ulteriore ansia anticipatoria, creando un circolo vizioso ( se non so perché e quando possono arrivare, allora non giudo, non vado in metro, non rimango solo ecc), limitando le esperienze di vita.
Da un punto di vista psicologico tutto ciò che ha a che fare con l'ansia ha un collegamento con la percezione di pericolo, nell'attacco di panico con origine più profonda ( cambiamento? Separazione? Paura di essere abbandonati? Paura di non riconoscersi? Ecc). Con i sintomi fisici così invalidanti la mente obbliga la persona a fermarsi e ad uscire dal controllo eccessivo su tutto, emozioni comprese. In fase acuta si interviene con un aiuto farmacologico, e' importante poi però capire quale sia la paura/angoscia sottostante per poter dare un significato al messaggio che ci portano, ascoltandoci di più.
view post Posted: 1/6/2017, 11:48     A proposito di emozioni: l'ANSIA. -
Dott.ssa Rastelli Katia - Psicologa
LE DONNE E L'ANSIA
I dati attuali affermano che, ad oggi, le donne soffrono di ansia e depressione in numero circa quattro volte maggiore rispetto agli uomini
Nel caso dell'ansia, per esempio, aldilà di un eventuale specifico fattore biologico cerebrale si è soliti pensare che contribuiscano anche aspetti personali femminili ( le donne tendono ancora oggi ad essere considerate più altruiste, accondiscendenti, emotive, predisposte alla cura dell'altro ecc) e più soggette ad aspettative esterne, con il rischio di ritrovarsi sovraccaricate sia di aspettative sia di lavoro concreto fuori e dentro casa)
L'ansia è una reazione emotiva ad un pericolo percepito, il problema è che, essendo l'essere umano complesso, questa ansia può avere a che fare tanto con la paura di non riuscire a fare tutto e bene, sia purtroppo con la paura di non essere all'altezza delle enormi aspettative sociali ( dobbiamo essere brave, belle, comprensive, mamme e lavoratrici, sempre in forma e....mai stanche!)
I consigli:
fermarsi e riconoscere i messaggi che ci manda il nostro corpo. Problemi del sonno, tachicardia, sudorazione eccessiva, senso di soffocamento, nervi a fior di pelle, la sensazione che debba sempre succedere qualcosa di brutto, nervosismo, difficoltà di concentrazione, problemi con la memoria sono i più frequenti
Cercare di capire qual è la causa che genera questo stato di malessere e individuare quali sono i pensieri associati ( spesso legati a distorsioni come per esempio il tutto o niente, mai o sempre, il devo piuttosto che il voglio)
Cercare di circoscrivere la situazione evitando di ingigantire o generalizzare ( ripetendosi:"questa volta in questo contesto è andata così perché....la prossima volta farò meglio)
Imparare a dare più spazio ai desideri, pur in presenza dei doveri
Dedicare del tempo per se' e per le proprie passioni...decomprimere non è utile, e' necessario!!
Imparare a dirsi " brave" senza aspettare che siano gli altri a farlo e gratificarsi ogni tanto, meglio non con il cibo!

Nel caso in cui i sintomi dovessero diventare così importanti da essere invalidanti per le relazioni, in famiglia o al lavoro, è importante capire cosa ci dice l'ansia ( come campanello d'allarme) e quali sono i reali pericoli per i quali ci vuole mettere in allerta.
Sentiamo che gli altri non ci ascoltano o non ci rispettano? Invadono i nostri spazi? Non ci considerano oppure ci scavalcano? Abbiamo paura un giorno di esplodere e di fare danni?
Allo stesso modo risulta importante imparare un nuovo modo per gestirla.
Poca ci rende efficienti e produttivi, troppa diventa panico invalidante.
view post Posted: 4/4/2017, 20:02     Ritagliarsi spazio e tempo per star bene -
Dott.ssa Rastelli Katia - Psicologa
Ma certamente! ho sempre tempo per un saluto! Sono in ambulatorio 16, quello accanto ai chirurghi.. A presto!
view post Posted: 26/3/2017, 12:12     +5Ritagliarsi spazio e tempo per star bene -
Dott.ssa Rastelli Katia - Psicologa
Leggendo e ascoltando spesso le esperienze delle persone operate mi rendo sempre più conto dell'importanza dei tempi giusti e degli spazi giusti, e del grande lavoro che ognuno deve fare su di se' per difenderli, scoprirli e, qualcuno, imparare a goderseli senza sensi di colpa

GLI SPAZI GIUSTI
L'intervento di chirurgia bariatrica, con il passaggio attraverso lo svezzamento delle prime settimane, obbliga il paziente a rallentarsi e a mettersi al centro di tutto, a partire da un bisogno primario, quello di mangiare.
Questo porta a cambiamenti importanti nel proprio modo di vivere, oltre che nella rete familiare e di amicizie e al lavoro
Nella giornata dedicata agli altri, al lavoro, alla casa, ai figli, agli anziani, ai doveri, lo spazio giornaliero dedicato alla cura di se', alla masticazione ( altrimenti si vomita), alla scelta dei cibi ( altrimenti si riprende peso), al bere molto ( altrimenti vengono i calcoli ) ecc. Deve diventare l'occasione per impostare anche, a volte, rapporti più equilibrati con gli altri.
Simbolicamente si smette di occupare più spazio fisicamente, e' fondamentale imparare allora ad occupare più spazio "psicologicamente", dicendo agli altri cosa ci piace e cosa no, cosa ci fa star bene e cosa no, e spesso riuscire a dire " e' troppo, non ce la faccio più, non posso, oppure aiutami".
Quello che il paziente riesce a fare, non senza fatica, con la chirurgia bariatrica ( chiedere aiuto per salvarsi) deve diventare il punto di partenza per un nuovo stile di vita. Chiedere aiuto agli altri, imparare a delegare, abbandonare l'autosufficienza estrema sono le parole chiave.

I TEMPI GIUSTI
Ognuno di noi ha i suoi tempi e, per far le cose bene, serve tempo. Non possiamo pensare di cambiare uno stile di vita in tempo zero, o di trasformarci in tempo zero... Diamoci tempo! La chirurgia bariatrica è un percorso, fatto di controlli periodici e di aggiustamenti da fare strada facendo. Intanto è importante cominciare a pensare al fatto che ogni cosa, per funzionare bene, ha bisogno che le si dedichi del tempo ( ogni macchina necessita di manutenzione, altrimenti ci lascia a piedi...)
Come siamo attenti agli altri e' importante imparare ad essere ancora più attenti a se', ricordandoci che il tempo per riposare, gustare, ricaricarsi con cose piacevoli non è una colpa, e' necessità! È' sopravvivenza!!
view post Posted: 20/10/2016, 19:53     Come contrastare l'obesità nei bambini e negli adolescenti? -
Dott.ssa Rastelli Katia - Psicologa
È importante ricordarsi che i comportamenti valgono più di mille parole, così i bambini apprendono soprattutto da quello che vedono, e questo può certo valere sia al positivo che al negativo.Spesso infatti i pazienti che incontro si mostrano molto preoccupati dall'idea che i propri figli possano imparare da loro abitudini sbagliate e quindi appaiono molto concentrati sulle regole ( non mangiare questo o quello, stai attento perché ha troppi zuccheri ecc). Ricordo loro due cose molto importanti:
1) più ci si focalizza sul cibo più questo diventa uno strano oggetto di attenzione ( nel bene o nel male), mentre i bambini hanno molto altro cui pensare/dedicarsi, come del resto il genitore. insomma, attenzione a non parlare sempre di peso perché altrimenti comincerà seriamente a pensarci anche lui( lo dicono gli studi).
Parola d'ordine poi flessibilità... Più vieto severamente una cosa più aumenta il desiderio. Un dolcetto ogni tanto va bene ( altrimenti poi fuori casa, dagli amici, esagerano), ma non sempre ( solo la merenda).Se li si abitua fin da bambini a fare colazione e merenda, oltre ai due pasti principali e si consumano abitualmente frutta e verdura gli stiamo già fornendo degli buoni anticorpi al sovrappeso. Alla domanda su come proteggerli dai cibi spazzatura tanto pubblicizzati, risponderei che per prima cosa non dobbiamo abusarne noi e poi dobbiamo confidare nelle abitudini familiari ( vecchie o nuove che siano), ma sono d'accordo che sia veramente dura. Per fortuna adesso comincia ad aiutarci lo Stato con la frutta all'intervallo nelle scuole per esempio. Lo stesso per l'attività fisica....vale molto di più vedere i genitori che escono la domenica in bicicletta o fanno un giretto in montagna (portando anche loro)o vanno a fare un giretto dopo cena (o quando riescono) piuttosto che mille "perché non ti stacchi dalla TV?". Questo non vale per l'adolescente, che è tutto un mondo a parte, e quasi sicuramente non lo farebbe mai!!
2) vale altrettanto, se non forse di più, mostrare ai propri figli che non si è perfetti, che a volte si fa fatica, a volte si sbaglia, che è però importante prendersi cura di se', non trascurarsi e, quando serve, chiedere aiuto per cambiare. E soprattutto che non mai troppo tardi per mettersi in discussione. In questo caso si insegna ai figli la flessibilità necessaria nella vita oltre alla possibilità di impegnarsi nel cambiamento quando le cose non vanno più bene ( segno di sanità mentale!)

Provo a rispondere a Sabina
Più il bambino è piccolo più la sua comunicazione passa facilmente attraverso il corpo e lo stesso può succedere anche quando si trova ad affrontare cambiamenti importanti o fasi di crescita più impegnative (nascita fratelli, inserimenti a scuola, mamma che comincia a lavorare, separazioni ecc). Può comunicare malessere attraverso l'alimentazione( mangia tanto, rifiuta il cibo, lo sputa ecc), il sonno (dorme troppo, non dorme, incubi ecc), gli sfinteri (dissenteria, stitichezza, pipì addosso ecc), il corpo ( psoriasi, febbriciattole, mal di testa). Meno si comunica a parole più, di solito, parla il corpo al nostro posto, anche da adulti.Non entro nel merito ma credo che la sua osservazione sulla gelosia tra fratelli ( vista l'età) possa essere molto pertinente
view post Posted: 24/9/2016, 15:05     Come contrastare l'obesità nei bambini e negli adolescenti? -
Dott.ssa Rastelli Katia - Psicologa
Condivido con piacere i dati aggiornati delle ultime ricerche, che ho appreso nel corso dell'ultimo convegno sulla Obesità infantile cui ho preso parte, che credo possano aiutare dei genitori attenti come voi, alla ricerca di risposte e consigli.

Tra i fattori identificati come predittivi di obesità nel bambino le ricerche individuano:

dormire meno di 9 ore per notte
Mancato consumo di frutta e verdura
Utilizzo di bevande zuccherate
Nessuna attività fisica
Elevato numero di ore passate davanti a TV e pc
La difficoltà nei genitori di individuare sovrappeso e obesità come un grave problema di salute

Cosa rischiano se non si interviene precocemente:

sindrome metabolica ( ipertensione, insulino resistenza, iperlipidemia, adiposità)
Complicanze cardiovascolari con danno d'organo
Diabete di tipo2
Steatosi epatica, detta altrimenti fegato grasso

Come prevenire:

mangiare più fibre.....la dose raccomandata sarebbe calcolata come età del bambino in anni+5= grammi per giorno
Più esercizio aerobico, almeno 3 ore a settimana in attività divertenti, anche spezzettate
Dormire almeno 8 ore per notte
Massimo 1h di TV al giorno
Consumare meno di 5gr di sale al giorno
Non dare prodotti light in tenera età
Far assaggiare non appena possibile frutta e verdura, non associate ad altri alimenti, in modo tale che il bambino impari a conoscere e apprezzare i diversi gusti

Dal punto di vista psicologico:
non focalizzare in negativo tutto sul peso, evitare le prese in giro in famiglia ( anche da parte dei fratelli), piuttosto aiutare il proprio figlio a passare più tempo fuori casa, in attività piacevoli all'aria aperta, meglio se condivise con voi
Cercate di non essere troppo rigidi o, al contrario, iperprotettivi
Stimolateli a parlare di come si sentono e astenetevi dal giudizio
Siate emotivamente presenti, ossia attenti agli Stati d'animo e ai cambiamenti d'umore e parlatene
Ricordatevi che siete un modello per i vostri figli. Un genitore che si cura insegna al proprio figlio a curarsi, ed è la miglior medicina
Fatevi aiutare. La ricerca di supporto negli specialisti non è mai segno di debolezza ma, al contrario, di Grande forza. Creare una buona alleanza tra specialisti e famiglia sembra ancora essere il modo migliore per combattere il nemico Obesità
view post Posted: 27/7/2016, 22:27     Difficoltà a mantenere il peso forma -
Dott.ssa Rastelli Katia - Psicologa
Certamente. Per aiuti esterni si intende intervenire sempre su più fronti: chirurgia bariatrica se si soddisfano i criteri corretti secondo le linee guida, eventuale supporto farmacologico (se ci sono associazioni con disturbi dell'umore), supporto psicologico (che può avere obiettivi specifici sul cambio abitudini, gestione delle situazioni a rischio, auto efficacia e autostima, oppure più in generale per lo sviluppo dell'assertività, controllo degli impulsi, educazione affettiva ecc) e percorso con la dietologa che possa insegnare il valore nutrizionale degli alimenti, come abbinarli ecc.
Non dimentichiamo poi l'attività fisica che, oltre a far bene al fisico, serve per liberare la mente.
L' ambito e' molto vasto ma se avete domande specifiche per approfondire ciascuno spunto sono a disposizione.
Saluto anche io cordialmente
view post Posted: 24/7/2016, 21:42     +1Difficoltà a mantenere il peso forma -
Dott.ssa Rastelli Katia - Psicologa
Buonasera SCudo 84, mi scuso per la latitanza ma mi era sfuggita la domanda.
Rispondere in poche righe è davvero complesso ma ci provo. Come per ogni tema che riguarda la salute dell'uomo, a partire dagli anni 60 si è capito che fattori biologici, psicologici e sociali vanno di pari passo e sono imprescindibili tra loro. Lo stesso per il tema obesita', che deve essere sempre affrontato caso per caso, ma anche tenendo in considerazione tutti questi fattori.
In questo articolo vengono riportati dati scientifici che hanno a che fare con la fisiologia del corpo e ricordano la teoria del set point, che teorizza l'esistenza di una reale resistenza del corpo al cambiamento di peso. Ognuno di noi infatti tenderebbe al mantenimento di un certo specifico peso nel tempo o al ripristino dello stesso in seguito a variazioni (es.dieta).
Questo, se da una parte permette di ridurre il senso di fallimento associato alla propria incapacità di stare a dieta, dall'altra spaventa molto per la paura sempre in agguato di riprendere i kg persi con tanta fatica, come in una lotta tra corpo e volontà di cambiamento.


Al momento gli studi fatti affermano che se il pz a dieta riesce durante e dopo ad innescare un definitivo cambiamento nelle proprie abitudini di vita e il peso da perdere si aggira intorno al 10%, fattori psicologici e sociali (attività fisica, buona alimentazione, cura di se', sentirsi meglio in mezzo agli altri ecc) sono in grado di contrastare la spinta biologica del corpo alla ripresa di peso, con buon mantenimento anche nel lungo periodo.
Come a dire che se i kg da perdere sono pochi gli sforzi riescono a tenere a bada il corpo che tenderebbe a riprenderli per ristabilire i vecchi equilibri.

Capiamo bene che invece per perdite di peso superiori al 10% il discorso è ben diverso, la spinta biologica al recupero più forte e, direi, l'aiuto esterno,fondamentale.
view post Posted: 16/6/2016, 15:01     disturbi alimentari -
Dott.ssa Rastelli Katia - Psicologa
Buongiorno Valeange, non si perda d'animo perché una via d'uscita c'è sempre anche quando ci sembra davvero tutto nero. Sicuramente nelle sue parole leggo tanta angoscia e mi sembra che il cibo abbia innescato un circolo vizioso...Però se ne rende conto e questo deve essere il punto di partenza per cercare aiuto e bloccare la deriva.
Per valutare un disordine alimentare ( forse nel suo caso un BInge Eating Disorder)e' necessario che ci siano abbuffate oggettive con perdita di controllo sul cibo, in solitudine,utilizzate per tenere a bada una serie di emozioni spiacevoli, seguite da sensi di colpa. Dal punto di vista psicologico è importante non solo sviluppare delle strategie che permettano di controllare di impulsi verso il cibo ma anche capire quali sono le sofferenze profonde che le causano.
Su Firenze purtroppo non ho nominativi personali da darle ma in tutta Italia esistono centri e ambulatori specifici in grado di fare diagnosi, un buon punto di partenza per cominciare a prendersi cura di se' e capire se veramente ne soffre. Si chiamano nello specifico Ambulatori per DCA (Disordini del comportamento alimentare).
Detto ciò, da quello che scrive rispetto al suo peso, esiste un altro problema collegato alla salute.....l'obesità porta con se' numerosi fattori di rischio, per cui un'altra strada potrebbe essere quella di sottoporsi ad una valutazione per la chirurgia bariatrica ( sempre che se la senta) importante per il controllo del suo reale stato di salute!!mettendo però in conto che, qualora la psicologa rilevasse La presenza di abbuffate di frequenza o entità tali da mettere potenzialmente a rischio il suo post intervento, la indirizzerebbe comunque ad un percorso preparatorio prima ( in modo tale da arrivare all'intervento tranquilli). Come vede, da qualsiasi parte decida di cominciare (ambulatorio DCA oppure valutazione per chirurgia bariatrica) è importante che si faccia aiutare da uno specialista che, dopo una buona diagnosi, sappia accompagnarla in un percorso mirato e specifico per la sua situazione.
Dimenticavo! Sul sito della Sicob ( Società italiana chirurgia dell'obesità) dovrebbe poter trovare forse nella sua zona il nominativo di qualche psicologo specializzato in grado di aiutarla. Se ha altre domande scriva pure. La saluto
view post Posted: 6/6/2016, 10:11     Cambio mentale ? -
Dott.ssa Rastelli Katia - Psicologa
Buongiorno Anonymous,
Quello che spesso spiego ai pazienti candidati all'intervento e' che la chirurgia bariatrica comporta una consistente perdita di peso in poco tempo e utilizzo la metafora della giacca al cambio stagione.
Paragonando i kg in più ad un giubbotto che infagotta (e a volte protegge) il corpo, con la dieta si parte dalla giacca invernale, si passa per quella primaverile fino alle braccia scoperte dell'estate.
Con l' intervento chirurgico invece si passa direttamente dal giubbotto invernale all'estivo, lasciando il pz, in alcuni casi, con una sensazione di "nudita'", non solo fisica ma soprattutto psicologica.
Questo perché in poco tempo ci si trasforma e la mente necessita di tempo per elaborare i cambiamenti e trovare le risorse per affrontare il nuovo, sconosciuto.
A volte poi il sovrappeso permetteva, paradossalmente, di tenersi lontani da qualcosa di temuto che genera ansia, che la perdita di peso amplifica.
Consiglio sempre, nel caso si faccia un po' fatica a "godersi" gli indubbi benefici della perdita di peso, di iniziare un percorso di supporto psicologico, per capire che cosa frena il cambiamento. Serve semplicemente un po' di rinforzo interno tolta probabilmente la difesa esterna (!).
Spero di essermi spiegata in maniera abbastanza chiara, sono a disposizione per altri chiarimenti.
Buona giornata
view post Posted: 30/3/2016, 13:23     Impariamo a parlare dei nostri bisogni! -
Dott.ssa Rastelli Katia - Psicologa
Il vero cambiamento ci può essere solo nel momento in cui riprendiamo in mano la nostra "bussola interna", fatta di emozioni, pensieri e desideri. Noi chiediamo, gli altri possono decidere o meno di rispondere alla nostra richiesta, perchè il nostro spazio e i nostri bisogni devono coesistere con gli spazi e i bisogni degli altri. Solo quando riusciremo ad entrare realmente in contatto con i nostri bisogni e a chiedere, solo allora, saremo in grado di cogliere e rispettare veramente anche i bisogni degli altri.
La cosa più complessa è trovare le parole giuste per dire agli altri cosa ci infastidisce, cosa ci fa soffrire, cosa ci fa arrabbiare, cosa ci rende tristi...
Che cos'è la "TECNICA DEL MESSAGGIO IO"?
Si tratta di una tecnica comunicativa che ci permette di esprimere in maniera adeguata il nostro pensiero e di difendere i nostri spazi nelle relazioni, a casa e fuori. Significa rendere partecipi gli altri di quello che ci infastidisce senza il rischio di trasformare ogni volta un sano confronto in un conflitto.
Così, per esempio, invece di utilizzare un MESSAGGIO TU: "Tu non capisci," esprimendo il giudizio diretto dell'altro che attiva immediatamente le sue difese, dovremmo provare a metterci in discussione in prima persona, ad es. "Forse non mi sono spiegato bene".
Altro esercizio potrebbe essere quello di collegare il comportamento dell'altro ad un nostro vissuto di malessere che stiamo cercando di risolvere, ad es:" Se tu continui a...... io mi sento poco.....e la cosa mi dispiace. Potresti allora.....?".
Questo significa essere assertivi.
ASSERTIVITA'=Capacità di esprimere le proprie opinioni, emozioni, punti di vista nel rispetto di sè e degli altri.
Sicuramente un buon punto di partenza per migliorare le proprie relazioni!
view post Posted: 6/3/2016, 16:02     Qualche consiglio pratico per migliorare le abitudini alimentari -
Dott.ssa Rastelli Katia - Psicologa
il primo passo utile è quello di entrare in contatto più diretto con quello che ci accade e uno strumento molto importante è il DIARIO
E' fondamentale segnare con precisione i giorni nei quali capita di esagerare e quello che è successo. Una visione d'insieme del diario comincia già a segnalarci quali situazioni ci mettono in maggiore difficoltà.
Il passo successivo sarebbe cercare di capire PERCHÉ succede ( il "mi sono sentita...") e a quali temi personali può essere collegato ( non sentirsi capiti, non sentirsi all'altezza, vergogna?,rabbia?, mancanza?ecc.).
Questa conoscenza di se' più approfondita sarà la base per poter anticipare le situazioni stressanti ( dato che mi troverò in una situazione a rischio, so che probabilmente potrebbe succedermi, allora mi preparo le alternative al cibo).
Mi piace ripetere sempre che ogni passo in più verso la consapevolezza di se' è un passo in meno da fare sulla strada che porta verso i propri obiettivi
view post Posted: 23/2/2016, 19:07     Qualche consiglio pratico per migliorare le abitudini alimentari -
Dott.ssa Rastelli Katia - Psicologa
1) Imparate a mangiare solo stando seduti. In questo modo Vi renderete maggiormente conto di quanto cibo mettete in bocca senza davvero accorgervene, magari perché state pensando ad altro, oppure perché lo fate d'impulso
2)Ricordatevi dell'importanza di dare soddisfazione agli occhi... Il modo con il quale apparecchiate la tavola e servite il cibo nel piatto può rendere più attraente anche una piccola dose o un piatto semplice
3) se le porzioni sono piccole potete "fregare" la mente mettendo il cibo in un piatto piccolo.Meglio un piatto piccolo pieno piuttosto che un piatto normale vuoto! Idem per le posate
4) ricordatevi di sparecchiare subito la tavola appena finite di mangiare... Evitate di chiacchierare in cucina con davanti inutili tentazioni ( pane avanzato, porzioni per fare il bis ecc)
5) Il cibo deve stare solo in cucina. Eliminate dolci e cioccolatini dal tavolo di sala e dal mobile vicino alla TV. In bella vista in cucina mettete al massimo frutta fresca!
5) Mangiare in un'atmosfera rilassata ci permette di concentrarci maggiormente sul cibo che mettiamo in bocca...iniziate a prestare attenzione al gusto, alla consistenza e anche al profumo del boccone. Questo sarà già un primo passo per rallentare la masticazione, aspetto fondamentale sul quale lavorare. Il cervello infatti ha bisogno di circa 20 minuti per poter elaborare il segnale di sazietà che arriva dallo stomaco, non riempitelo troppo velocemente.
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