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| Molto difficile rispondere in poche righe ma ci provo. Ognuno di noi e' il risultato di un temperamento di base che si è " modellato" e adattato ad un ambiente ( famiglia, contesto socio culturale ecc) e che ha vissuto specifiche esperienze di vita. Ormai si ragiona secondo un modello bio psicosociale, del quale ognuno di noi e' uno specifico mix. Questo significa che per vari motivi ognuno di noi sviluppa delle modalità' più o meno funzionali per raggiungere e mantenere il proprio equilibrio ( con se stesso e con gli altri) e queste possono variare, alla luce anche di quanto abbiamo appreso in famiglia. Spesso le persone che hanno un rapporto particolare con il cibo ( lo rifiutano, ne abusano oppure alternano perdite di controllo a restrizioni e rifiuto) hanno "imparato" a gestire le proprie emozioni ( spesso rabbia soffocata per vari specifici motivi) sedandole con il cibo. Le abbuffate sono soltanto un sintomo che ci avvisa della nostra difficoltà nel gestire spesso la distanza con l' altro ( perdo il controllo col cibo perché se lo dovessi perdere con lui/ lei farei una strage) fatta di tutto bianco/ tutto nero, restrizione/ perdita di controllo, idealizzazione/svalutazione. Un buon lavoro di terapia dovrebbe portare alla scomparsa del sintomo ma anche ad una maggiore consapevolezza rispetto a quando mettiamo in atto queste modalità ( e anche da chi le abbiamo imparate con tanta affettuosa accettazione!). Quando capisco come funziono o so perché lo faccio, sono anche in grado di mettermi in allarme per tempo e applicare il piano B più funzionale per limitare i danni ( mi conosco e mi accetto, cosa non affatto semplice e immediata). Lei probabilmente ha già individuato lo stress attuale nel rapporto con i colleghi, possiamo pensare che sia scattata una difficoltà antica ( guardi che chi più chi meno si troverebbe in ansia nella stessa situazione) che la potrebbe portare a gestire le emozioni soffocandole per non " soffocare" loro? Riesce a difendere con tranquillità il suo spazio e i suoi pensieri senza la paura di far male agli altri o di rovinare tutto? Però' attenzione anche a non tornare al pensiero tutto/niente... Qualche cedimento ci sta, lo accetto perché sono umano e fallibile ed è' il mio tallone d'Achille ( lo so)... Vorrà' dire che mi rimetterò subito in carreggiata, io direi grazie anche al pensiero che un gran passo per la cura di se' l'ha fatto quando ho scelto di andare sotto i ferri Spero di essere riuscita a darle due dritte utili senza entrare troppo nel personale, nei limiti dello spazio e del contesto
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