| Oggi è una giornata di crisi nera ed è una buona occasione per scrivere in questo post: ne uscirà il vero IO di demecla, perchè normalmente è assopito dietro questa barriera che ho messo fra l'io-interiore e il mondo esterno... serve a proteggere me dagli altri e gli "altri" dalla mia rabbia. Perchè ne ho molta, una rabbia immensa che ha come sfogo il MORDERE: non posso mordere il mio prossimo perciò mordo tutto il cibo che ho a portata di mano. Questo è il mio problema.
Riporto alcuni brani della risposta data dal nostro bravo dottor Marinari ( ), per fare capire come mi sento e come mi sono rovinata negli anni:
" ......quindi la cosa è che secondo me i mangiatori di dolci si devono un po' mettere in testa che o ne "escono" oppure saranno sempre a rischio di un cattivo risultato." ...per me lo zucchero e l'alcool sono i peggiori nemici in assoluto: mi fanno balzare in alto su, su con il peso... ma sono anche i migliori consolatori nelle crisi di depressione: sono degli amici-nemici, perchè mentre mangio o bevo (non sono alcoolizzata, ma un bicchierino non lo disdegno) SO BENISSIMO di farmi del male, comunque continuo a farlo con un grande senso di colpa, per poi sentirmi sempre più male psicologicamente. S'innesca il meccanismo: sto male=mi consolo e mi faccio ancora più male=ancora continuo a consolarmi...e così via. Penso questa situazione sia da manuale...
"... La testa di una persona operata nella maggior parte dei casi cambia e anche di molto. Cosa intendo dire? Che per molti il dolce, o il continuo spiluccamento, sono una reazione o all'insoddisfazione della forma corporea e dello stato di vita dell'obesità o alla dieta perenne in cui le persone obese vivono o anche all'insuccesso di un intervento (se questo non ha funzionato). Una volta dimagriti, molti anche se forse non tutti, si ritrovano con grande stupore a dire che i dolci o forse addirittura il cibo in genere non gli interessano più. " con il mio bendaggio non ha funzionato: ci sono mille modi per aggirare l'ostacolo e il "classico" intoppo da bendaggio, la mia testa non ha funzionato e purtroppo ancora non funziona. Ero arrivata a 70 chili nel modo più sbagliato, con un'alimentazione sbagliata, con il vomito spesso indotto. A volte penso che l'unico modo per me di dimagrire è farmi un trapianto di cervello... ho trascorso una vita a "dieta" fra alti e bassi: un insuccesso completo. Vorrei poter essere anch'io dimagrita e dire: il cibo è passato in secondo piano...ma questa situazione era successa solo per breve tempo e poi tutto è tornato come prima: io lo so il perchè...ero dimagrita nel modo più sbagliato posiibile.
.... Il vero effetto delle diverse procedure (lasciando da parte la BPD, che funziona in modo diverso) è quello di fare mangiare di meno le persone operate.....Quindi si sta a dieta, ma è l'intervento che dà la dieta e non l'operato che se la impone. Quindi sarà facile stare a dieta, non sarà una fatica o un impegno, è chiaro? E allora sì, di dieta si tratta, ma senza fatica. ...chiaro!!! queste due frasi rispondono pienamente alla mia domanda, grazie dottore...ma è la mia testa che deve cambiare! E' lì che devo lavorare.... il mio impegno è cambiare la mia testa e non è un lavoro semplice. Se non dimagrisco, almeno mantenere questo peso. Non mi nascondo nemmeno dietro la frase: lo faccio solo per la mia salute...certo quella è importante, ne va della schiena, delle ginocchia e della pressione alta...ma vogliamo mettere la soddisfazione di guardarsi allo specchio e finalmente sorridere soddisfatti? Ci sono stati degli anni che non mi guardavo allo specchio neppure per pettinarmi: andavo a "memoria" e spesso era mia madre che mi acchiappava al volo prima di uscire di casa e mi risistemava. Per il momento riesco ancora a specchiarmi e non voglio ritornare indietro fino a questi estremi. Almeno questo! Se la mia testa non cambia, non stabilizzo almeno il peso che ho tanto vale entrare ancora in sala operatoria: che faccio? La sleeve mi blocca psicologicamnete, non sopporto l'idea di togliere una parte di me, anche se inutile e deleteria per la mia salute; il by-pass? e a che scopo se in un angolo del mio cervello c'è già l'idea che è reversibile? Che faccio avanti e indietro dalla sala operatoria fino a 80 anni? A che scopo? Se deve fare un altro intervento deve essere DEFINITIVO e perciò devo cambiare: non se ne esce! O dimagrisco, o mantengo il peso e valuto un intervento definitivo, o ingrasso e mi accorcio la vita (oltre che trascoorrere male gli anni cvhe mi rimangono e rovinare la vita di chi mi vuoile bene).
Scusatemi se ho scritto tanto: lo sapete che sono una chiaccherona-virtuale. MA è un auto-aiuto efficace, faccio il punto della situazione senza tante storie.
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