Obesità & Dintorni Forum

Perché ho paura di pensare più a me stessa?

« Older   Newer »
  Share  
Sherry76
view post Posted on 1/7/2011, 16:07     +1   -1




Questo per me sta diventando veramente un problema...
perché quando finalmente decido di pensare un po' a me poi mi assalgono dubbi, senso di colpa... e torno indietro sulle mie decisioni...
ho 35 anni... un marito che adoro e che mi ama, un figlio di 4 anni e mezzo che è tutta la mia vita... però vorrei tornare a pensare anche a me.... prima di farmi una famiglia lavoravo come giornalista, andavo in palestra, facevo parte di un'associazione culturale, andavo al cinema, a presentazioni di libri... insomma facevo più vita sociale....

ultimamente la mia vita è in funzione di mio figlio e della mia famiglia... e ci sono dei momenti che proprio vorrei avere un'ora tutta per me...

ora, per l'ennesima volta, ho deciso di iscrivermi in palestra... dovrei iniziare ad ottobre.... ma i dubbi si stanno già presentando di nuovo....

come devo fare????

cosa c'è in me che non mi fa essere un po' più egoista....???

la ringrazio per la risposta che vorrà darmi....
Serena
 
Top
Francesco Longobucco
view post Posted on 18/7/2011, 21:46     +1   -1




Il senso di colpa è un’emozione che contiene dinamiche che hanno origine dalla sofferenza percepita dell’altro; può avere aspetti positivi perché induce ad un'assunzione di responsabilità, segnala un disagio, fino a quando non si mettono in atto dei gesti riparatori. Può succedere che la colpa non sia collegata ad un atto specifico, ma nasca da un senso di inadeguatezza non compreso, da un senso di incapacità, di malessere non chiaro, può nascere da apparati profondi della nostra interiorità, trasformandosi in un'angoscia legata alla convinzione di essere inadeguati, inferiori e di non essere apprezzati. Gran parte delle persone che soffrono a causa del loro senso di colpa temono l’abbandono o più in generale il senso di approvazione da parte di chi vive intorno a loro. Infatti, vivere una propria colpevolezza spinge ad accettare una certa condotta in funzione della dedizione al gruppo di riferimento. Conoscere se stessi, guardarsi dentro è lo strumento più adatto sia per affrontare i sensi di colpa che per poterne individuare le fonti stesse, liberandosi così di pesi eccessivi. Questo tipo di lavoro è utile per riuscire ad essere più aderenti ai propri bisogni personali, ai propri vissuti e desideri. Ad es. sarebbe molto interessante riuscire ad organizzare il proprio quotidiano, dove sia possibile, delegare alcuni compiti a casa o sul lavoro, oppure confrontarsi con altre persone. I sensi di colpa sono dannosi perché stimolano la formazione di svariate emozioni e idee superflue, consumano energia psichica che potrebbe essere investita per altri obiettivi, favoriscono un atteggiamento ipercritico verso se stessi, producono stress, ansia e altri stati negativi. Forzandosi ad analizzare tutti gli aspetti positivi e negativi delle situazioni si possono rimettere in questione le proprie convinzioni. Così facendo, queste valutazioni facilitano pensieri più elastici ed un migliore controllo delle emozioni. Il lavoro da fare su sé stessi, consiste nel comprendere che certe convinzioni e certi modi di vedere il mondo, deformano la realtà procurando emozioni dolorose. Il percorso di cambiamento dal disagio consiste nel modificare progressivamente i comportamenti e i modi di pensare che scatenano la sofferenza e l’angoscia al fine di ristabilire progressivamente un adeguato equilibrio emotivo.
 
Top
Sherry76
view post Posted on 19/7/2011, 05:41     +1   -1




CITAZIONE (Francesco Longobucco @ 18/7/2011, 22:46) 
Gran parte delle persone che soffrono a causa del loro senso di colpa temono l’abbandono o più in generale il senso di approvazione da parte di chi vive intorno a loro. Infatti, vivere una propria colpevolezza spinge ad accettare una certa condotta in funzione della dedizione al gruppo di riferimento.

io sono stata adottata dai miei genitori che avevo 3 anni e mezzo.... e ho vissuto sin da bambino ogni rimprovero di mia madre come un rimarcare che ero stata adottata... e quindi la paura dell'abbandono mi ha sempre accompagnato....
e ancora ci combatto... perché so che tale stato d'animo non mi fa vivere bene...

CITAZIONE
Il lavoro da fare su sé stessi, consiste nel comprendere che certe convinzioni e certi modi di vedere il mondo, deformano la realtà procurando emozioni dolorose. Il percorso di cambiamento dal disagio consiste nel modificare progressivamente i comportamenti e i modi di pensare che scatenano la sofferenza e l’angoscia al fine di ristabilire progressivamente un adeguato equilibrio emotivo.

Giustissimo....
e se proprio il mio voler cambiare modo di rapportarmi con gli altri poi scateni reazioni a catena nelle persone che mi stanno affianco (mio marito, i genitori) al punto che mi fa dire: ma perché non hanno fiducia in me?

La ringrazio,
Serena
 
Top
2 replies since 1/7/2011, 16:07   188 views
  Share