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8 regole per limitare il sale in tavola

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view post Posted on 5/10/2005, 11:20     +1   -1
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La nostra cultura occidentale propone come abitudine un abbondante utilizzo di sale in cucina per esaltarne i sapori, ma dovremmo imparare ad educare il nostro gusto affinché apprezzi il sapore naturale dei prodotti.

Mangiare senza sale è fondamentale per combattere l’ipertensione arteriosa, per chi soffre di ritenzione idrica o per chi vuole ridurre la cellulite, ma, limitarne la quantità è a vantaggio di tutti.

Nel nostro organismo il sale svolge importanti funzioni nel mantenere l’equilibrio tra i liquidi e le sostanze solide, oltre che nel regolare la pressione interna delle nostre cellule e nell’assicurare il buon funzionamento dei nervi e dei muscoli.

Un cucchiaino di sale da cucina è composto prevalentemente da cloruro di sodio, e da quantità minime di acqua, solfato di calcio, solfato di magnesio, cloruro di magnesio.

Il sale che si trova in commercio in Italia è costituito nella quasi totalità da sale marino, ma sono reperibili anche sali provenienti da acque sotterranee ( come quello di Volterra o Salsomaggiore ) e sali di miniera ( salgemma ).In ogni tipo di sale, comunque, il composto principale è il cloruro di sodio: nel sale marino questo viene separato dagli altri sali.

Il sale viene poi raffinato : al sale “fino” viene aggiunto carbonato di magnesio, che evita l’assorbimento dell’acqua. Il sale marino integrale (non raffinato) è più ricco di minerali ed è una fonte di oligoelementi utili per lo svolgimento delle reazioni metaboliche del nostro organismo.

Un particolare sale in commercio è il sale da tavola iodato, indicato per prevenire e combattere le carenze di iodio, minerale fondamentale per le funzioni della tiroide.

Aggiungere sale ai cibi non è indispensabile: è solo un abitudine.

Alcuni accorgimenti possono aiutare a ridurre la quantità di sodio (sale) presenti nella dieta quotidiana.

* Evitare di salare i piatti una volta serviti: non mettere a tavola la saliera allontanerà la tentazione.

* Ridurre progressivamente la quantità di sale durante la preparazione dei pasti,
fino alla quantità indispensabile per accontentare il palato: i recettori per il gusto
salato situati sulla lingua sono in grado di modificare nel tempo la loro capacità
percettiva.

* Limitare l’uso di alimenti conservati eccessivamente salati come prodotti in
scatola, dadi, salse ecc.

* Preferire il pane toscano, privo di sale.

* Evitare l’uso di prodotti a rapida cottura, precotti.

* Preferire i formaggi freschi a quelli stagionati.

* Leggere bene le etichette: spesso vengono aggiunti sali come “adiuvanti”.

* Imparare a cucinare con le spezie, servendosi di erbe e aromi per correggere i
cibi insipidi.

La cucina senza sale conosce una ricchezza e una varietà di sapori, di aromi e di profumi che sorprenderà anche chi non deve mangiare “insipido” per consiglio medico.

Meno sale, più linea e salute.

Fonte: Miadieta.it

 
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