| La nostra cultura occidentale propone come abitudine un abbondante utilizzo di sale in cucina per esaltarne i sapori, ma dovremmo imparare ad educare il nostro gusto affinché apprezzi il sapore naturale dei prodotti.
Mangiare senza sale è fondamentale per combattere l’ipertensione arteriosa, per chi soffre di ritenzione idrica o per chi vuole ridurre la cellulite, ma, limitarne la quantità è a vantaggio di tutti.
Nel nostro organismo il sale svolge importanti funzioni nel mantenere l’equilibrio tra i liquidi e le sostanze solide, oltre che nel regolare la pressione interna delle nostre cellule e nell’assicurare il buon funzionamento dei nervi e dei muscoli.
Un cucchiaino di sale da cucina è composto prevalentemente da cloruro di sodio, e da quantità minime di acqua, solfato di calcio, solfato di magnesio, cloruro di magnesio.
Il sale che si trova in commercio in Italia è costituito nella quasi totalità da sale marino, ma sono reperibili anche sali provenienti da acque sotterranee ( come quello di Volterra o Salsomaggiore ) e sali di miniera ( salgemma ).In ogni tipo di sale, comunque, il composto principale è il cloruro di sodio: nel sale marino questo viene separato dagli altri sali.
Il sale viene poi raffinato : al sale “fino” viene aggiunto carbonato di magnesio, che evita l’assorbimento dell’acqua. Il sale marino integrale (non raffinato) è più ricco di minerali ed è una fonte di oligoelementi utili per lo svolgimento delle reazioni metaboliche del nostro organismo.
Un particolare sale in commercio è il sale da tavola iodato, indicato per prevenire e combattere le carenze di iodio, minerale fondamentale per le funzioni della tiroide.
Aggiungere sale ai cibi non è indispensabile: è solo un abitudine.
Alcuni accorgimenti possono aiutare a ridurre la quantità di sodio (sale) presenti nella dieta quotidiana.
* Evitare di salare i piatti una volta serviti: non mettere a tavola la saliera allontanerà la tentazione.
* Ridurre progressivamente la quantità di sale durante la preparazione dei pasti, fino alla quantità indispensabile per accontentare il palato: i recettori per il gusto salato situati sulla lingua sono in grado di modificare nel tempo la loro capacità percettiva.
* Limitare l’uso di alimenti conservati eccessivamente salati come prodotti in scatola, dadi, salse ecc.
* Preferire il pane toscano, privo di sale.
* Evitare l’uso di prodotti a rapida cottura, precotti.
* Preferire i formaggi freschi a quelli stagionati.
* Leggere bene le etichette: spesso vengono aggiunti sali come “adiuvanti”.
* Imparare a cucinare con le spezie, servendosi di erbe e aromi per correggere i cibi insipidi.
La cucina senza sale conosce una ricchezza e una varietà di sapori, di aromi e di profumi che sorprenderà anche chi non deve mangiare “insipido” per consiglio medico.
Meno sale, più linea e salute.
Fonte: Miadieta.it
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