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| Per alcuni, l’alimentazione rappresenta non solo un modo di nutrirsi, quanto piuttosto una maniera per sentirsi in armonia con gli altri esseri viventi, o con l’ambiente, o con se stessi, oppure un sistema per ottenere il massimo beneficio per la salute.
I crudisti per esempio, che si rifanno all'attività dei nostri antenati raccoglitori nomadi, mangiano solo prodotti crudi perché ritengono che le qualità nutrizionali dei cibi vadano perdute con la cottura.
I puristi ricercano nel cibo la massima qualità fino ad escludere completamente dalla propria alimentazione cibi ritenuti dannosi, tipicamente tutti quelli non biologici: vegetali, ma anche carni, latticini, cereali non integrali, grassi saturi.
I macrobiotici basano la loro alimentazione sul principio secondo il quale i cibi si possono classificare in “yin” o “yang”. Mettendo in equilibrio queste due tendenze riuscirebbero a vivere in salute e armonia. In pratica i seguaci di questa alimentazione - in auge negli anni ’70 ma ancora oggi in circolazione - si nutrono principalmente di cereali integrali e frutta secca, e rifiutano i prodotti ottenuti o conservati industrialmente.
I veganiani o vegetaliani evitano qualsiasi cibo di derivazione animale: quindi la carne come i vegetariani, ma pure il latte e le uova, il burro, lo strutto…
Va tuttavia ricordato che alla base di concezioni alimentari troppo restrittive c’è spesso una sostanziale carenza di cultura scientifica. Per esempio non esistono dati certi sulla miglior prevenzione di patologie da parte di diete “puriste” rispetto a modelli alimentari che usano semplicemente cibi di buona qualità e non è vero che il cibo cotto perde sempre la sua bontà. Nella stragrande maggioranza dei casi i regimi dietetici di questo tipo non hanno a che vedere con la voglia o la necessità di perdere peso quanto piuttosto con altri aspetti della vita degli individui: ideologici, etici, filosofici.
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