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| Migliorare l’umore mangiando La psiche influisce molto sulla nostra condotta alimentare ma è vero anche il contrario. Consumare in modo consapevole e moderato i cibi che ci piacciono può sollevare il morale. Studi medici hanno dimostrato che mangiare un cibo che ci piace molto stimola la produzione di ß-endorfine, sostanze che esaltano l’umore. Eliminare il senso di colpa e il rimorso che spesso ne derivano sono però i fattori che annullano l’effetto positivo del cibo sull’umore. Come comportarci allora?
Di solito associamo al desiderio di un dato alimento, ad esempio il cioccolato, l’idea di ‘vietato’ o comunque il pensiero che sia ‘buono ma nocivo’ per la nostra dieta. Se evitiamo consapevolmente tale alimento, sarà sempre maggiore il desiderio di mangiarlo fino a quando non cederemo alla tentazione. Da qui i sensi di colpa, i rimorsi e le emozioni contrastanti che ci conducono alla decisione di non mangiarlo più. In questo modo annulliamo i benefici psicologici che ci aiutano a migliorare l’umore che sono il gusto del cibo e il piacere di mangiare: frustrando queste sensazioni di relax e benessere personale, in particolari circostanze emotive e sociali, la persona è mosso da comportamenti alimentari errati se non pericolosi come l’anoressia, la bulimia, l’obesità o più semplicemente diete disequilibrate. Bisogna, allora, massimizzare gli effetti positivi degli alimenti che ci migliorano l’umore: il segreto è imparare a gestire le quantità di assunzione dei cibi preferiti per massimizzare il piacere senza eccedere nel consumo per esserne soddisfatti. Provate così a consumare il vostro cibo prediletto, magari in un contesto gradevole e in buona compagnia. E soprattutto liberatevi dai sensi di colpa!
Trasgressione e dieta Fare qualche trasgressione alimentare, d’altra parte, è proprio di un atteggiamento sano nei confronti del cibo. Specie quando si vuole perdere peso. Mangiare ogni tanto ciò che consideriamo il cibo ‘proibito’, ci aiuta a meglio controllare la nostra dieta e a pensare positivo. Se vogliamo perdere peso e stabilizzarlo nel tempo senza ricorrere a diete drastiche e malsane che immancabilmente risultano vane se non la causa di ulteriori chili, contemplare la trasgressione è un pensiero corretto se unito ad una dieta sana e controllata. Il pensiero corretto di una dieta intelligente è: - Dimagrisco se riesco a controllarmi - Controllo alimentare significa dieta come regola che prevede ed è potenziata dalla trasgressione. - Il tempo è il migliore alleato, niente diete drastiche e dannose. - Controllo non tanto il tipo di cibo ma il metodo di cottura che non preveda l'aggiunta di grassi di condimento - Meglio una porzione abbondante di pasta senza condimenti che metà porzione condita abbondantemente - La colazione è un pasto principale - Non salto i pasti altrimenti la fame mi fa perdere il controllo - Ho la certezza di perdere peso se riesco a mantenere il controllo - Solo modificando il mio modo di "pensare dietologico" posso mantenere i chili persi - Se mi trovo a lottare con la bilancia devo mettere in discussione qualità e quantità dietologiche.
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