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Quello che, forse, non sapete sui dolcificanti

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view post Posted on 29/4/2008, 20:04     +1   -1
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Con l’arrivo delle belle giornate e l’aria di mare e di vacanze che inizia a respirarsi, si apre ufficialmente la stagione delle diete.
Rassodante, tonificante, sgonfiante, energetica, qualsiasi sia la tipologia di dieta scelta c’è in comune l’utilizzo del dolcificante al posto dello zucchero.
Non parliamo del fruttosio che, anche se completamente naturale, contiene qualche caloria, ma del vero e proprio dolcificante: l’aspartame che garantisce a chi lo utilizza un apporto di calorie pari a zero.
Detto così sembra fantastico: tutto il dolce che vogliamo, senza calorie.
La realtà, però, è molto diversa perché, secondo quanto confermato da recenti studi, l’utilizzo di aspartame e dolcificanti in generale provocano seri danni all’organismo oltre a non aiutare nel processo di dimagrimento.
Secondo uno studio condotto dagli psicologi americani Susan Swithers e Terry Davidson, infatti, l’assunzione di una alta quantità di dolcificante induce a mangiare di più e, di conseguenza, ad ingrassare.
I due ricercatori hanno scoperto che l’assunzione prolungata di queste sostanze artificiali, provoca un alterazione del meccanismo biochimico cerebrale della sazietà che si mette in moto ogni volta che ingeriamo un alimento zuccherato.
In pratica, ogni volta che mangiamo un cibo zuccherato, il cervello si aspetta di ricevere una dose di calorie che, utilizzando i dolcificanti, non arriva mandando in tilt il cervello: a questo punto il cervello trasmette al corpo una sensazione di insoddisfazione che si trasforma in fame e ci porta, quindi, a mangiare di più del normale.
Oltretutto, già da anni si discute circa la pericolosità di queste sostanze che sono state più volte etichettate come cancerogene e portatrici di disturbi quali gonfiore e dolore addominale, problemi digestivi, dissenteria, mal di testa, ipoglicemia o iperglicemia ed addirittura depressione.
La causa di tutto sarebbe il metanolo che viene sprigionato dal dolcificante se portato ad una temperatura di 30 gradi (ad esempio in una tazzina di caffè, in una tazza di tè ed in qualsiasi altra preparazione alimentare) e che all’ interno del nostro organismo si trasforma in formaldeide, una neurotossina molto pericolosa.
Molte associazioni, operanti anche su internet, hanno denunciato questa situazione ed hanno sottolineato che fino al 1981, l’utilizzo di aspartame come dolcificante di alimenti e bevande non era stato approvato dalla FDA (Amministrazione degli Alimenti e delle Bevande) perché considerato dannoso per la salute in quanto provocava tumori al cervello e morte nelle cavie sulle quali era testato.
Ovviamente, di tutto questo, noi non possiamo essere sicuri però, considerando che l’aspartame è il risultato di una reazione chimica e che esistono delle varianti, sarebbe saggio diminuire al massimo l’utilizzo di questa sostanza (mai sopra le dosi giornaliere consigliate) che già ingeriamo in molti prodotti come le chewing gum, le bibite gassate…
Oltre al consiglio di utilizzare lo zucchero in quantità minori, un valido sostituto dell’aspartame può essere il Fruttosio, lo zucchero derivato dalla frutta, che si può trovare in ogni supermercato in barattolo o bustine.

Foto: Nolte Lourens - Fotolia.com


 
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