| Grazie, grazie infinite per la vicinanza e le risposte. Rosalba, il centro al quale mi sono rivolto dovrebbe essere all'avanguardia. So che operano dal 2010 con l'ausilio del robot Da Vinci e il fatto di non averne ancora parlato è legato solo al fatto che ho fatto solo una visita con il primario, ma per loro il percorso vero e proprio comincia solo dopo la I visita multidisciplinare.Quando ne parleremo, certamente dirò anche io la mia anche perché, come te, anche io ho condizioni di vita tali per cui non mi è possibile immaginare di stare a regime restrittivo il resto dell'esistenza.
I miei problemi erano di duplice natura: bulimia nervosa, legata a una vita iper-stressante (sono un dirigente d'azienda, con responsabilità e carichi di stress enormi, accompagnati da un casso di senso del dovere gigantesco, che non mi fa stare tranquillo mai) e anni e anni di abbuffate incontrollate (finge eating). Il secondo problema, con un faticosissimo anno e mezzo di psicoterapia, da qualche tempo lo sto controllando piuttosto bene.Ma rimane il fatto che sono un "mangione". Se anche mi concedo solo una insalata, questa deve essere di proprio i pantagrueliche...se mi faccio la pasta in bianco, devono essere almeno 200 grammi...
Credo quindi anche io che la dbp sarà la strada probabilmente più indicata per me. Quello che già ora però so per certo, è che il mio percorso verso l'accettazione dell'idea dell'intervento è compiuto: nel giro di 2 anni sono passato dal non volerne nemmeno sentire parlare, all'attivarmi spontaneamente per essere inserito nel percorso e ora, sinceramente, vorrei che l'intervento fosse fissato per domani...ma al contempo so che il percorso può essere molto lungo e sono pronto ad affrontarlo, anche se mi domando quanto ancora il mio corpo potrà reggere questa situazione. Da qualche settimana non riesco quasi più a camminare per percorsi più lunghi di 500 metri (pena un mal di schiena paralizzante) e ho la sensazione che se non interverremo presto, potrei non arrivarci all'intervento...ma di questo ne parlerò con lo staff medico e sono certo che mi sapranno dare risposte.
Vi chiedo scusa, se vi "uso" un po' come una spugna sulla quale riversare il mio fiume di parole. Sono in una fase in cui ho bisogno di buttare fuori le mie emozioni e le mie paure. Forse, più che di risposte, ho bisogno di domande, di ascoltare me stesso e di lasciare andare...ma anche grazie alle vostre risposte, mi sento meno solo in questo ennesimo capitolo difficile dell'esistenza.
Un grazie particolarmente accorato.
Marcello
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