Il (non) sostegno di chi ci sta accanto

So che é un qualcosa di comune a molti, il non essere capiti persino da chi ci sta vicino. Ma delle volte quello che non ti aspetti é che non solo non afferrano le ragioni, ma perpetuano gli stessi pregiudizi degli sconosciuti. Premessa per chi non mi conosce: non ho ancora l'idoneitá e sono un caso un po' al limite dei diversi parametri, staremo a vedere. Devo fare il pacchettone esami e poi finalmente avró un responso, potrebbe anche risolversi tutto in una nuvola di fumo. Peró ho un ragazzo che più le cose vanno avanti e piú si mostra contrario. Finchè si trattava soltanto dell'idea di provare questa strada era un parere contrario blando, ma oggi abbiamo fatto una litigata che mi ha ferito. Lui non vuole sentir parlare di niente relativo al percorso, tant'è che di certi meccanismi é all'oscuro non perché glieli nascondo io ma perché é diventato un argomento tabù, ma qualche giorno dovró forse forzarlo ad ascoltare perché il rifiuto é tale che non sa della giornata del pacchettone e che per questo saliró 2gg a Ponte San Pietro. Oggi gli dicevo appunto "guarda che ci sono delle cose che ti devo raccontare, altrimenti poi pensi che certe situazioni son piovute dal cielo o ti dico che mi opero e non sai cosa c'è dietro, come ci sono arrivata". È partito un discorso che non vi dico. Premessa, perché non voglio dipingerlo come cattivo in senso assoluto e dire anche le circostanze a suo favore: ha un parente a cui a seguito di diagnosi di tumore pancreatico hanno asportato colecisti, pancreas, duodeno e parte dello stomaco e durante l'intervento si è scoperto un fegato cirrotico che purtroppo nel post intervento è anche andato in scompenso con ascite. Insomma, un disastro, ha rischiato la vita 3-4 volte e solo ora va sufficientemente meglio e ci stiamo concedendo il lusso di sperare che per quanto sarà lunga, esce dall'ospedale con le sue gambe. Per cui lui visto che l'intervento bariatrico va a toccare zone simili (e in effetti questa persona si trova ahimé non di sua volontá con una specie di bypass) ha una fortissima avversione e dice che non capisce come io possa rischiare la vita di mia volontá da persona sana quando posso mettermi a dieta e (attenzione, é qui che il ragionamento deraglia completamente) che basta mangiar meno e non capisce perchè non voglio andare da un dietologo con lui (pure lui cicciottello ma molto meno di me), che basta chiudere la bocca, che l'intervento lo voglio fare per pigrizia ad applicare la forza di volontá, che è un paradosso che io non sia giá a dieta solo perchè voglio fare l'intervento (sono un BMI 36, anzi rispetto alla barra del peso ho preso qualcosa) e quando ho provato a spiegargli che per ora non seguo un regime perché sono giá al limite coi parametri e non c'é bisogno perde anche quel poco di ascolto che poteva avere e dice che son fuori di testa. Che io non rispetto le sue paure con questa persona malata che ha vissuto di tutto senza sceglierlo e ha davanti una convalescenza lunga, e che lui intende andare da un dietologo e che quando inizierá a dimagrire mi prenderá per il culo perchè lui dimostrerá di avercela fatta solo con la volontá. Ragazzi, io ho la massima comprensione perché é il mio ragazzo, tiene a me, ha terrore dell'ipotesi peggiore ecc. ecc. ma in passato ho giá provato a spiegare perché si arriva a un punto in cui non ce la si fa più con la sola dieta e non so neanche da dove iniziare a rispondergli perché il ragionamento contiene cosí tanti preconcetti che non sai da dove iniziare a smontarli, e ferisce che il ragionamento arrivi dalla persona più vicina che ho. Prendermi per il culo dopo l'operazione? Ma stiamo scherzando? Perché dovrei sentirmi una merda se ad esempio per una qualsivoglia ragione una settimana la bilancia non segna cambiamenti? Io boh, non ho parole... Io vorrei farlo ragionare, spiegarmi, mostrargli quanto ho studiato in questi mesi, fargli leggere anche la spiegazione di Marinari sul perché la bariatria non é una scorciatoia, ma se si rifiuta lui di ascoltare... Se verró ritenuta idonea io andró avanti lo stesso, e non per mancanza di rispetto per le sue paure ma perché solo voi potete capire la stanchezza verso la vita che si fa da obesi che ti porta a valutare l'intervento, ma sarebbe più dura da sola...

Ciao Deborah grazie di avermi letta e della risposta!


anche io capisco il mio ragazzo, ma arriva un punto in cui per quanto lo rassicuri se mi verrà data l'idoneità io lo voglio fare lo stesso e non per cieca testardaggine, ma perchè nella mia pelle ci vivo io e non ne posso più. per cui per calmare il suo timore dovrei rinunciare a questa cosa, ma come ho spiegato in altre discussioni nomina una dieta e l'avrò sicuramente fatta, ma ho sempre ripreso peso e sono psicologicamente sfinita


tutti bravi a rassicurarti a parole, e chiaramente la salute è più importante dell'aspetto nonchè la ragione primaria per cui si fa l'intervento, si preoccupano per te e sono anche sinceri e ci credono quando lo dicono, ma viviamo in società non in un eremo di clausura per cui difficile non far penetrare per niente un po' di disagio anche per il lato estetico.


sottoscrivo senza riserve. il mio ragazzo in particolare è una persona che ha la capacità invidiabile di riuscire a imporsi una cosa se ha un obiettivo e portarla avanti, un giorno ha semplicemente smesso di fumare e non ha più toccato una sigaretta. Certo, il primo mese l'ho sopportato abbastanza, ma posso testimoniare che davvero ha smesso e sono passati ormai 3 anni. Per cui dal suo punto di vista chi non riesce a smettere di fumare, bere o mettersi a dieta è soltanto pigro e usa sè stesso come dimostrazione del ragionamento. Purtroppo non siamo tutti uguali e non è semplice come la fa lui. Il cibo è l'unica "droga" che non puoi evitare del tutto perchè serve a vivere. Aggiungici che oltre a questo è preoccupato, e il mix nella sua testa diventa che rischio la vita per pigrizia


per dirne una, io non sono ancora mamma e avendo la tendenza a ingrassare dubito che sarò di quelle che mette su solo la pancia, per cui se ci mettiamo la mia difficoltà nel mantenere i risultati delle diete e la probabilissima aggiunta di ulteriori chili di troppo, vorrei rimediare fin quando il numero da eliminare è interamente affrontabile. Inoltre ho casi di familiari di primo grado con ipertensione grave, infarto, ictus e diabete. Credo che basti a capire


mi piacerebbe, per ora mi accontenterei di potergli almeno parlare del mio percorso trovando ascolto e curiosità e non il solito "non voglio parlarne, mi piacerebbe davvero molto e oltretutto rischiamo di arrivare a un punto in cui mentre lui non sente le cose vanno avanti e mi viene fissata la data d'intervento... spero veramente che la sua testardaggine non si spinga al punto che in caso di idoneità va veramente a finire così male che affronto questa cosa da sola, ce la farei ma sarebbe parecchio più dura. nella vita non sono così testarda su tutto, di solito sono una persona diplomatica e molto ascoltatrice, se a sto giro son così determinata è solo perchè nella mia pelle nel bene o nel male ci vivo io.

Ciao Paola, no parlo ancora solo del pacchettone! Che poi non ho capito una cosa, non so se qualcuno sa come funziona a Ponte San Pietro, in Humanitas so che la risposta sull'idoneità è immediata, con la INCO - Gruppo San Donato c'è da aspettare e se si pressappoco quanto?

Se ti riferisci al fatto che scrivevo
era un'ipotesi

Esattamente, anche se su scale e tempistiche ridotte é la stessa maledetta strada che ho preso io. Prima dieta: pesavo 69kg e ne ho persi 12. Seconda dieta: pesavo 74kg e ne ho persi 14. Terza dieta: pesavo 81kg e ne ho persi 11. E ti parlo dei picchi centrali, se entro nel dettaglio in realtá son molte di più e ne usciamo domani. Piú l'autocontrollo esercitato nel mezzo. Son stanca, sfinita direi. Ce la potrei anche fare tutto sommato con la dieta ma é un film che ho visto troppe volte e ogni volta l'asticella si alza, e la visione di questa strada mi convince a una decisa virata per cambiare rotta. Il mio impegno la prossima volta sono disposta a investirlo per qualcosa di un attimino più definitivo.

Posso farti una domanda personale? Se entro troppo nel privato dimmelo che non sono permalosa... Ho letto un po' di te e mi ha colpito che in gioventú tu pesassi addirittura solo 48kg e che eri una sportiva, cosa é scattato per farti iniziare la spirale delle diete e delle riprese?

Grazie per il sostegno ragazzi, siete meravigliosi Oggi per dirvi ho ritirato il risultato delle analisi. Curva glicemica regolare, ma insulina al picco della curva a 114 (!) su un range 1,9-23 (normale invece a digiuno e a fine curva, anche se vicino al limite massimo). Dovrà approfondire il mio medico di base, ma quello che era di turno al centro analisi mi ha parlato di probabile insulino resistenza, con tutto quello che puó aver comportato in passato e ciò che comporta risolvere il problema nel futuro.

Comunque ragazzi per aggiornarvi su questa cosa fortunatamente poi abbiamo parlato e ragionato insieme e siam riusciti a capire le ragioni/paure reciproche. Nel frattempo ho ricevuto l'idoneitá e il mio ragazzo sarà al mio fianco durante l'intervento.

Grazie a Dio ha prevalso il timore di lasciarmi sola, anche se so che se dipendesse da lui non vorrebbe.