Oggi parliamo di... abbigliamento.
Se c'è qualcosa per cui in vita mia ho buttato una marea di soldi, oltre al cibo :-) è proprio l'abbigliamento. Non perché io ami vestirmi bene, ma perché trovare roba che mi andasse bene è SEMPRE stata una pena. Fin da bambino. Io HO SEMPRE ODIATO COME LA MORTE andare nei negozi di abbigliamento, provarmi le cose, chiedere le taglie più grandi, spesso non trovare nulla.
Fino ai 30 anni (!) non andavo nemmeno in negozio, quasi mai, e se ci andavo era perché mia mamma mi costringeva. E ci andavamo insieme, MAI io da solo, come se fossi io ad accompagnare lei e non viceversa. Inoltre, ogni volta che poteva, quella santa di mia mamma andava da sola in cerca di vestiti che mi andassero bene, li comprava, spesso in prova, li strapagava, li portava a casa in modo che li provassi, e molte volte li riportava indietro. Se anche ero andato fuori di casa per studiare, nel weekend tornavo e invariabilmente c'era "il rito del pantalone" (il capo di abbigliamento per cui storicamente ho fatto più fatica). Rito che odiavo, oltretutto.
Poi piano piano ho dovuto iniziare a comprare i vestiti da me, ma per fortuna stavano iniziando a diventare più comuni i negozi con taglie forti, o addirittura specializzati. Qui spendevo un patrimonio e ci andavo sempre malvolentieri, ma almeno qualcosa trovavo.
Lavorando nell'ambito dell'hi-tech, sono stato tra i primi ad abbracciare gli acquisti online. Era un periodo che (al contrario di adesso) avevo effettivamente soldi da buttar via. E molti li buttavo comprando roba di qualità medio-bassa. senza la possibilità di provarla prima, spesso senza nemmeno mandarla indietro quando non mi stava. "La tengo nell'armadio e la metto quando dimagrisco". Sì, come no. Ho tanta roba con le etichette ancora sopra.
Il mio preferito era Bonprix, che all'epoca andava per la maggiore col suo bel catalogo "con taglie fino alla 64". E in effetti c'era parecchia scelta. Poi, quando nemmeno Bonprix mi andava più bene, compravo su extra-forte.com, un sito che mi ha salvato in molte occasioni ma che (ovviamente) era caro come il fuoco e la roba di qualità anch'essa piuttosto bassa, per lo meno quella che mi andava.
Nei momenti peggiori (quelle due o tre volte che ho raggiunto i 190 chili) non avevo altra scelta che comprare in Germania, dove evidentemente ci sono più obesi che in Italia, o forse hanno un approccio al business più sveglio di noi. Nei viaggi di lavoro a Berlino partivo con la valigia vuota per riempirla in quel negozio in AlexanderPlatz che avevo scoperto e che era stata una benedizione. Aveva perfino roba più grande della mia taglia! Marchio preferito: Angelo Litrico, che molti anni dopo ho ritrovato anche in Italia, ma pare che qui le taglie più grandi non arrivino
Per gli acquisti online, i siti tedeschi erano all'avanguardia: acquistavo su 12xl.de, che un tempo aveva molta scelta, e che poi ha fatto fortuna e ha aperto anche il sito italiano 12xl.it. Anche qui vestiti abbastanza cari e senza la possibilità di provarli prima, e poca convenienza nel rimandare la roba indietro per le spese di spedizione. Ricordo di aver comprato un pantalone di taglia 10XL che per un po' è stata l'unica cosa che mi andava bene; e dei costumi da bagno che invece erano dei tendoni da circo. Ma anche tanta roba che mi andava bene.
Neanche per il mio matrimonio è andata bene. Ero uscito da poco Piancavallo ed ero in fase di "discesa", ma non mi fidavo troppo, e così anche dal sarto mi son fatto fare dei pantaloni su misura che in realtà erano... troppo grandi. Ci ballavo dentro. Per fortuna la giacca e il gilet invece erano perfetti. Ricordo che per il vestito del matrimonio ho speso quasi quanto mia moglie per il suo abito in bianco, e non credo che sia una cosa che capiti a molti uomini.
Tra le altre esperienze da ricordare, sono andato a farmi spennare in un piccolo negozio poco fuori Milano e che ha un'insegna gialla con sopra scritto "9xl" che avevo notato passandoci davanti in macchina (ha anche un sito, 9xl.it). Qui ci andavo per comprare roba elegante (diciamo così). L'ultima volta ci sono stato un anno fa e ho speso 140 euro per un cardigan. 150 euro ciascuno per due pantaloni estivi che erano tra i pochi che mi andassero bene, anzi, ho voluto prendere larghi nel timore di ingrassare, e invece ho usato poco perché poi avevo perso peso (e adesso mi vanno larghissimi già da un bel po'). Stavo per comprare una cintura ma 80 euro mi son sembrati eccessivi. Ma almeno il padrone (anche lui abbastanza in carne) era simpatico. Aveva anche tanta roba per motociclisti: ogni volta che ci andavo, mi raccontava la stessa storia: "Sai, c'è un tizio che viene qui spesso e ogni volta si lamenta del prezzo dei giubbotti di pelle. Ma poi ne compra sempre uno, perché qui è l'unico posto dove li trova. E quando compra io gli dico: dovresti ringraziarmi perché ti procuro la tua taglia, anziché lamentarti per il prezzo". E io ogni volta annuivo con un falso sorriso, ma in cuor mio pensavo: se non fossi costretto, col cavolo che mi vedi ancora qui dentro! Ho odiato quel posto per i soldi che ci ho lasciato, l'ho amato perché almeno trovavo qualcosa che mi andasse bene.
Per i vestiti "da tutti i giorni", nel frattempo era arrivato Kiabi, e uno store molto fornito ce l'ho vicino casa. Qui ho comprato il mondo, perché i prezzi erano abbordabili, potevo provarli prima, trovavo roba senza sentirmi (troppo) in imbarazzo. Da un bel po' di anni vesto solo Kiabi (e negli ultimi tempi anche a fatica) ma almeno ho cose che mi vanno. Poi anche per Kiabi molte volte ho acquistato online, stavolta andando in negozio a restituire le taglie errate. Niente di eccezionale ma io non ho grandi esigenze, mi basta indossare qualcosa che mi copra.
Morale... Siccome negli ultimi 15 anni ho oscillato più volte tra i 120 e i 190 chili, ho gli armadi pieni di roba delle taglie più svariate. Ma forse non è un male... come vedremo nel prossimo capitolo della storia. Sì, perché c'è un capitolo successivo.
Edited by divertendo - 24/4/2016, 23:13