Obesità & Dintorni Forum

A COSA SERVE LO PSICOLOGO NELL' EQUIPE DI CHIRURGIA BARIATRICA?

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icon14  view post Posted on 22/11/2015, 21:41     +1   -1
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junior

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Il suo ruolo non è soltanto quello di valutare se esistono tutti i presupposti di consapevolezza, giusta motivazione e assenza di abitudini e impulsi che potrebbero essere pericolosi per il paziente che si sottopone all'intervento, ma soprattutto quello di accompagnarlo lungo tutto il suo percorso! Questo perché, per il paziente, a volte, non è facile cambiare ritmi e abitudini di vita ormai consolidate, adattarsi velocemente al proprio corpo che cambia, mettere in discussione i rapporti personali alla luce della nuova immagine di sé (di coppia, con la famiglia di origine, nelle amicizie)
Il mio consiglio, allora, perchè l'intervento possa essere davvero un nuovo, importante inizio, non può che essere quello di seguire alla lettera le prescrizioni mediche e di fare tutti i controlli necessari, compresi i colloqui psicologici post intervento che potrebbero, in alcuni casi, prevenire dolorose ricadute.
 
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diamantegrezzo
view post Posted on 22/11/2015, 21:56     +1   -1




Grazie del post. Io ho fatto una terapia con una psicologa che lavorava presso Villa Garda e non ho avuto grandi giovamenti , il fatto fosse a pagamento non ha aiutato la cosa, ho dovuto interrompere dopo poche sedute. Molti di noi non possono permettersi di rivolgersi a uno psicologo specializzato in obesità,anche se ritengo sarebbe veramente utile a volte indispensabile, ovviamente è solo la mia opinione.
 
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sweetlady
view post Posted on 22/11/2015, 22:34     +1   -1




Infatti io sto molto attenta xkè ho notato ke nonostante il bypass le vekkie abitudini cercano di raffiorare ma fortunatamente fino ad ora ho una volonta di ferro!!
 
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view post Posted on 22/11/2015, 22:37     +1   -1
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Perché questo interessante post abbia più visibilità forse è meglio che lo sposti nella sezione della dottoressa Rastelli
 
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view post Posted on 22/11/2015, 22:48     +1   -1
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junior

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Caro diamante grezzo, capisco bene il suo discorso...tuttavia il ruolo dello psicologo risulta davvero fondamentale nel caso in cui il paziente faccia fatica a cambiare le proprie abitudini e rischi di portare l'intervento chirurgico al fallimento. I costi degli specialisti, visto l'attuale contesto economico, sono al momento calmierati e sicuramente più accessibili rispetto a qualche anno fa, e tengono in considerazione spesso anche le possibilità economiche del paziente. Inoltre fin da subito lo specialista deve fare un'analisi della domanda...cosa chiede il paziente? supporto o terapia? i due percorsi hanno infatti durata diversa e richiedono quindi un impegno, anche economico, diversi che vanno esplicitati. Per quanto riguarda il pubblico, invece, pochi sanno dell'esistenza dei Consultori che, almeno in Lombardia, offrono percorsi di 8/10 colloqui assolutamente gratuiti e senza bisogno di impegnativa medica. Lì non troveranno probabilmente uno Psicologo specializzato in problematiche alimentari ma sarà comunque possibile portare avanti un lavoro psicologico centrato sulla gestione dello stress e sul riconoscimento delle emozioni, punti fondamentali per il paziente che ha un trascorso di obesità.

Grazie Ornella, adesso ci provo
 
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diamantegrezzo
view post Posted on 22/11/2015, 22:52     +1   -1




Mi scusi dottoressa , io vivo a Mantova, mi può spiegare meglio a chi mi devo rivolgere per accedere a questo servizio?
 
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view post Posted on 22/11/2015, 23:04     +1   -1
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junior

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Si tratta di Consultori familiari, dove i pazienti trovano vari specialisti della salute (ginecologa per i pap test, psicologa/o per supporto psicologico individuale o di coppia, spesso assistente sociale, avvocato esperto in diritto di famiglia ecc) e dove è possibile essere seguiti in percorsi psicologici individuali. Può effettuare la ricerca via internet, ho visto che ci sono anche nella sua provincia. Poiché la normativa varia spesso abbia cura di chiedere la presenza o meno di un ticket (qualche anno fa, nella mia esperienza clinica in provincia di Milano, si parlava di 68 euro per 8 colloqui, ora 10 gratuiti), non vorrei però che esistessero differenze da provincia a provincia
 
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Ritatv83
view post Posted on 23/11/2015, 10:13     +1   -1




Benritrovata Dottoressa!!
Io, come le dicevo al colloquio, mi auguro di avere la fortuna di riuscire a trovare qualcuno di competente, che riesca a farmi capire da dove arrivano i miei problemi, perché io questo timore di una "ricaduta", purtroppo ce l'ho eccome!! :aiuto:
Infatti prima di pensare all'intervento ho fatto diverse sedute (circa 1 alla settimana per 7 mesi) con una psicologa dell'alimentazione - a cui mi pareva di fare io da terapeuta... - e pure con l'ipnosi...ma....niente :pianto:
Nel caso in cui le venisse in mente qualche suo bravo collega che magari lavora da queste parti (io abito a Tombolo, in provincia di PD - al confine tra le province di Padova-Treviso-Vicenza), sarò ben lieta di andarlo a trovare!
 
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view post Posted on 23/11/2015, 23:06     +1   -1
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junior

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Purtroppo nella sua zona non ho nominativi da darle, quello che però mi sento di dirle è che a volte si raccolgono i frutti della terapia a distanza di tempo, anche se abbiamo la sensazione che sia stato tutto "tempo perso"...forse non abbiamo colto grandi cambiamenti pratici ma le assicuro che il fatto stesso di riuscire a cogliere la relazione tra quello che ci accade intorno, le emozioni che proviamo e la tendenza a ricorrere al cibo sarebbe già un ottimo punto di partenza per imparare a "gestirci" da soli!
 
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Ritatv83
view post Posted on 24/11/2015, 09:33     +1   -1




Mah....speriamo!!
In effetti l'ultima psicologa da cui sono stata (quella che praticava l'ipnosi) mi ha raccontato di un'altra sua paziente che dopo 6 mesi dal termine della terapia....si è messa automaticamente a dieta e ha ripreso il controllo di sè..
Speriamo che, come si dice, "tutto aiuti"....!!
 
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view post Posted on 24/11/2015, 21:45     +1   -1
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junior

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Mi verrebbe da dire che non si tratta tanto di "riprendere" il controllo, così, velocemente, e quando "scatta" qualcosa (che cosa?), quanto di un percorso più armonioso, fatto di piccole comprensioni, di volta in volta, che ci permettono di capire come mai reagiamo ad arrabbiature, stress e delusioni con un'alimentazione "nervosa" o abbondante, mentre altre persone, magari, reagiscono rilassandosi facendo sport, parlando, ritagliandosi del tempo buono per sè ecc o, in alcuni casi, risolvendo in maniera assertiva le cose (che sarebbe anche l'obiettivo di un buon percorso psicologico)
 
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Ritatv83
view post Posted on 25/11/2015, 09:40     +1   -1




Eh, il fatto di riconoscere le mie emozioni...per me non è sempre facile, perché spesso - non riuscendo a capire cosa sto provando - mi vien da dire che va tutto bene..!
Speriamo un po' alla volta di riuscirci, senza cercare di nascondermi dietro un dito...! :occhiolino:
 
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marina11
icon3  view post Posted on 29/11/2015, 20:07     +1   -1




scusate ma personalmente ho fatto una visita presso il primo ospedale di genova, ho cambiato per vicinanza casa(non sapevo che alle Molinette di Torino eseguivano questo intervento di sleeve) ho parlato con una psicologa ma alla fine c'è stato da entrambe il medesimo pensiero, se si parte decise e informate di tutto non è possibile ricadere se si è pienamente coscienti di ciò che si vuole fare, non bisogna prendere questi interventi sottogamba ne lsenso di farlo perchè qualche amica o conoscente l'ha fatto ed e riuscito bene, bisogna e scusate se mi ripeto essere coscienti e informatisssime anche oltre misura, io ho fatto anche una mastectomia del seno per ridurlo, era eccessivo e mi creava problemi alla schiena, mi sono informata alla nausea ho visitato diversi ospedali sia per il tipo d'intervento che per la tecnica ed eventuali probabili conseguenze, tipo cicatrici antiestetiche oppure il cambiamento fisico, vedersi allo specchio e un grosso cambiamento.pertanto la paura di ricadere dipende dalla ns. volonta, e farsi prendere dalla paura vi assicuro nessun psicologo può aiutarvi vi darà solo indicazioni che poi a casa non e facile mettere in pratica.non voglio con questo degrinare gli psicologi tutt'altro ma ripeto noi siamo ciò che vogliamo essere.
 
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view post Posted on 30/11/2015, 12:12     +1   -1
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junior

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Sono perfettamente d'accordo sul fatto che sia il pz il primo attore del cambiamento, non esistono infatti contrapposizioni e la reale motivazione di base (prendersi cura di sé) è proprio il punto di partenza. Tuttavia, a volte, il cambiamento può essere vissuto come difficile... possono cambiare gli equilibri di coppia, le amicizie, il rapporto con il proprio corpo ecc...tanto e soprattutto tutto insieme e velocemente!e questo periodo di passaggio può portare emozioni difficili da gestire da soli, emozioni che in qualche modo potrebbero riportare alla "vecchia" modalità di ricerca del cibo. Sicuramente non sempre, per fortuna.
Certamente una giusta valutazione prima, la raccolta come diceva lei di informazioni, un rapporto di fiducia con l'equipe cui rivolgersi in caso di dubbi o problemi, un buon supporto da parte della famiglia sono un ottimo punto di partenza
 
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13 replies since 22/11/2015, 21:41   676 views
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