Obesità & Dintorni Forum

Alcool e DBP

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silviadigit
view post Posted on 29/7/2011, 08:26     +1   -1




L’alcol, contenuto nel vino, nella birra e nei liquori, è una sostanza a cui la persona operata di diversione biliopancreatica deve stare molto attenta, sia per il suo contenuto energetico, sia per il suo effetto farmacologico.
Innanzi tutto l’alcol è un alimento, con contenuto calorico molto alto, simile a quello dei grassi, e nell’intestino viene assorbito direttamente, senza bisogno di digestione. Quindi esso, a differenza di grassi e farinacei, dopo diversione biliopancreatica viene completamente assorbito, come gli zuccheri semplici del dolce, del latte e della frutta. Ne consegue che l’ingestione dell’alcol continua a influenzare il peso corporeo anche dopo l’intervento: se un individuo consuma abitualmente vino, birra o liquori può non riuscire a ottenere la prevista normalizzazione postoperatoria del peso corporeo, e se inizia a bere a qualunque distanza dall’intervento, quindi dopo essere dimagrito, può recuperare in parte, o anche interamente, il peso che ha perso.


Oltre che un alimento però, l’alcol è anche un farmaco, compreso nella categoria degli anestetici generali, e comunque dei farmaci che deprimono il sistema nervoso centrale.Tra gli effetti farmacologici dell’alcol, il più conosciuto è certamente l’ebbrezza alcolica, che è in realtà il primo stadio di un continuum che può addirittura arrivare sino al coma e alla morte.


Tale effetto si avvera in tutti gli individui, in misura maggiore o minore a seconda di quanto essi siano abituati al consumo di alcol e dunque allo smaltimento di esso.L’effetto più dannoso dell’alcol è tuttavia rappresentato dal possibile danno epatico.
L’effetto dannoso sul fegato non è costante né uguale per tutti. Esistono grandi bevitori che non hanno in tutta la vita alcun danno epatico, e altri che per modeste quantità di alcol arrivano addirittura a sviluppare la cirrosi alcolica.

Quello che deve essere chiaro a tutti i soggetti con diversione biliopancreatica è che tutti gli effetti farmacologici dell’alcol dipendono non dalla quantità totale assunta, ma dalla concentrazione massima che l’alcol raggiunge nel sangue, in altre parole, da quanto rapidamente una determinata quantità di alcol viene assorbita. Dunque, gli effetti farmacologici dell’alcol sono potenziati dall’intervento. Esso infatti, come abbiamo visto, comprende una resezione gastrica analoga a quella che si effettua, anche se oggi più raramente, per la terapia dell’ulcera peptica. Ora, mentre la capacità di assorbimento dell’alcol da parte dello stomaco è assai modesta, quella dell’intestino è grandissima. Conseguentemente, la stessa quantità di alcol che prima dell’intervento avrebbe soggiornato nello stomaco, e quindi sarebbe stata assorbita più lentamente, dopo la diversione rapidamente giunge nell’intestino e rapidamente viene assorbita.

Questo è il motivo per il quale chiunque abbia una resezione gastrica per ulcera, così come una diversione biliopancreatica, impara subito che la stessa quantità di alcol bevuta nello stesso tempo che prima dell’intervento, provoca poi una sensazione di ebbrezza più rapida e più intensa. Questo dovrebbe servire a ricordare che lo stesso accade per gli altri effetti farmacologici dell’alcol.

Dunque, se il fegato di un individuo a quel tipo di sensibilità all’alcol che causa il danno epatico, quets’ultimo si può sviluppare assai più gravemente e rapidamente dopo diversione biliopancreatica.

Il grande bevitore di alcol, che fortunatamente è di rarissimo riscontro nella popolazione italiana di pazienti obesi, ha dunque una doppia controindicazione alla diversione biliopancreatica. Primo, poiché il suo soprappeso è in gran parte, quando non interamente, giustificato dalle calorie in eccesso assunte sotto forma di alcol, se si opera non perderà peso, e se invece sospende l’assunzione di alcol perderà tutto l’eccesso ponderale anche senza intervento. La seconda controindicazione non riguarda dunque l’esecuzione dell’intervento, ma la conservazione di esso. Chi comincia a bere a distanza di tempo dall’intervento, oltre che il recupero del peso, rischia anche, se predisposto, il danno epatico, il quale ultimo, se grave, rappresenta una delle poche cause che indicano in modo assoluto la restaurazione della normale continuità intestinale.

Tratto da : www.chirurgiaobesita.com/sanmartino...77?OpenDocument





 
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virna67
view post Posted on 29/7/2011, 22:59     +1   -1




Idem come sopra, domani pomeriggio con calma me lo leggo bene.
 
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angelolibre
view post Posted on 23/8/2012, 17:03     +1   -1




M una birra ogni tanto si puo
 
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2 replies since 29/7/2011, 08:26   421 views
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