Ciao Elena,benvenuta.
Tutti noi sappiamo come perdere peso.
Le maniere piu' sane e,ahime',anche quelle meno sane.
E allora,ci si chiede,dove sta l'inghippo?
Il vero problema e' che noi obesi,per la maggior parte,non abbiamo un rapporto naturale col cibo.
In qualche modo ne facciamo il sintomo esterno e visibile di un malessere piu' profondo.
Una valvola di sfogo,appunto.
Altre volte addirittura un mezzo piu' o meno cosciente in cui convogliamo nostri piani problematici.
In tutti questi casi,che si ricorra alla chirurgia o si decida di cominciare un cammino di sana e corretta alimentazione,e' importante un percorso parallelo di comprensione,fino alla radice del problema.
Non a caso,generalmente,le "diete" vengono interrotte quando per qualche motivo viene sollecitato in maniera importante il nostro lato emotivo.
La nostra obesita' e' prima nella testa e poi nel corpo.
E tutti i chili in piu' solo la punta dell'iceberg.
E se non affrontiamo entrambe le componenti,c'e' il rischio di spostare solo il bersaglio.Dal cibo a qualcos'altro.
Se non mettiamo fine al nostro "autosabotaggio",possiamo riuscire a compromettere l'approccio alimentare cosi' come quello chirurgico.
Riprendendo peso...o magari mettendo a repentaglio la nostra salute.
A volte entrambe le cose.
Perche' un "obeso sano" oggi,certamente,purtroppo,diventera' un "obeso malato" domani.
L'obesita' e' una malattia.
Accettarlo e' il primo passo.
Solo cosi' si puo' raggiungere quella consapevolezza della necessita' di intervenire in qualche modo.
Quale sia,poi,il modo,spetta solo a te deciderlo.
L'unico consiglio che mi sento di darti e' di provare piu' di un centro nutrizionale e di supporto psicologico...per cercare di capire se a qualcuno di essi credi di poter affidare il tuo percorso.
E poi,eventualmente,informarti il piu' possibile sulla via bariatrica...con conseguente ricerca degli specialisti nel settore.
Noi siamo qui a seguire i tuoi progressi.