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NIGHT EATING SYNDROME

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view post Posted on 1/10/2006, 15:26     +1   -1
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La Night Eating Syndrome (NES) ,è una sindrome individuata nel 1955 da Albert Stukard, psichiatra dell'Università di Philadelphia.

Tale disturbo, legato indissolubilmente allo stress, è caratterizzato principalmente da anoressia mattutina, iperfagia serale, insonnia.

Tre studi, condotti sull'osservazione del comportamento, sulla rilevazione neuroendocrina e sul controllo del peso corporeo, pubblicati, in un articolo del 1999, sul Journal of American Medical Association, hanno dimostrato la presenza nei soggetti con NES di:
- un'inversione del normale ritmo ormonale (tra la melatonina che influisce sul sonno e la leptina che regola l'appetito) fra notte e giorno;
- un crollo dell'umore durante i risvegli;
- un diretto rapporto tra depressione, bassa autostima, ingordigia e risvegli notturni.

I criteri diagnostici della NES sono i seguenti:

* anoressia mattutina, anche se il soggetto consuma la prima colazione;

* episodi ricorrenti di alimentazione incontrollata associati ai seguenti sintomi:
- un'eccessiva e veloce ingestione di cibo accompagnata dalla sensazione di perdita di
controllo sulla propria condotta e dal sentirsi spiacevolmente pieni;
- assumere grandi quantitativi di cibo, anche se non ci si sente affamati;
- mangiare da soli, a causa dell'imbarazzo provato;

* marcata sensazione di disagio nei confronti del mangiare incontrollato;

* episodi di abbuffate (per lo più carboidrati, rappresentanti il 73% dell'energia totale, con
un rapporto carboidrati/proteine negli spuntini notturni di 7 a 1) che si manifestano,
mediamente, almeno per due giorni alla settimana in un periodo di sei mesi;

* mancanza di contromisure rispetto all'aumento di peso eccessivo;

* iperfagia serale, con consumo del 50% o più dell'introito energetico giornaliero;
almeno un risveglio per notte con consumo di snack.

I soggetti affetti da NES non soddisfano i criteri per la bulimia nervosa o il disturbo da alimentazione incontrollata (BED) da Birketvedt et al. (1999).

Il principale approccio a tale disturbo è di tipo psicoterapeutico: utili ed efficaci sono le terapie di gruppo, che, favorendo l'interazione tra malati, riducono il senso di solitudine, integrate dalla psicoterapia individuale.

Un adeguato intervento farmacologico può consistere nella somministrazione sotto prescrizione e controllo medico di melatonina esogena per regolare il normale ritmo ormonale sonno-veglia.

Fonte: Supereva.com

Edited by ornelladmin - 3/10/2006, 01:03
 
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