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I CARBOIDRATI

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patapam
view post Posted on 10/8/2010, 07:49     +1   -1




Spero che le moderatrici potranno agire sullo spostamento di questo copia incolla che mi sono permessa di fare se questo non fosse ritenuto il luogo giusto per postarlo, rubando spazio al nostro dott.Iaconelli ma ho creduto di cercare di fare chiarezza sui carboidrati che sono glucidi o zuccheri ma essendo complessi sono appunto a più lento assorbimento, come dice Ramona


I Carboidrati
I carboidrati (o zuccheri o glucidi) sono composti chimici formati da carbonio (C), idrogeno (H) e ossigeno
(O) e rappresentano gli alimenti più usati a scopo energetico, dato che vengono completamente
bruciati dall'organismo (energia di pronto impiego).
Queste sostanze si dividono in tre gruppi a seconda della loro struttura; monosaccaridi, oligosaccaridi
e polisaccaridi. I monosaccaridi sono gli elementi più semplici, risultando formati da una sola molecola
di zucchero; i principali sono il glucosio, il fruttosio, il galattosio e il mannosio. Gli oligosaccaridi sono
formati dall'unione di due o tre molecole di monosaccaridi; i principali sono il saccarosio, il maltosio, il
lattosio e il cellobiosio. I polisaccaridi, infine, sono zuccheri complessi derivati dall'unione di un numero
elevatissimo di monosaccaridi legati gli uni agli altri per formare lunghissime catene lineari o ramificate;
i più importanti sono l'amido e la cellulosa nel mondo vegetale e il glicogeno in quello animale.
Assorbimento
Tutti i carboidrati, dopo essere stati introdotti nell'organismo, devono essere ridotti con la digestione
alla forma più semplice (monosaccaridi) prima di essere assorbiti dall'intestino.
Attraverso la vena aorta giungono al fegato, da dove sono distribuiti ai tessuti del corpo come sorgente
di energia. Così i carboidrati sono rapidamente utilizzati dall’organismo, verso il quale svolgono
prevalentemente una funzione energetica.
Una piccola quantità di carboidrati viene prudentemente immagazzinata nel fegato sotto forma di glicogeno:
serve come riserva e per mantenere il livello di glicemia, cioè il contenuto di zucchero
(glucosio) nel sangue, al suo valore normale, quando esso si abbassa.

Un’altra quota viene immagazzinata nei muscoli sempre sotto forma di «glicogeno muscolare» che sarà
utilizzato solo dal muscolo per la sua attività. Le fonti alimentari più ricche di glucidi sono i cereali e i
legumi secchi (50-90%), il pane (50%), le patate (20%), la frutta (5-20%) (gruppo degli alimenti carboidratici).
Sono praticamente sprovvisti di glucidi la carne, il pesce, le uova e i formaggi.
Il fabbisogno giornaliero di carboidrati è piuttosto elevato, costituendo circa il 60% della quota calorica
totale, pari a 6-7 g per chilogrammo di peso corporeo.
Metabolismo
E' indubbiamente più salutare consumare la maggior parte dei carboidrati sotto forma di amidi derivati
dai cereali, perché la loro utilizzazione è più lenta, piuttosto che derivarli da altri cibi che contengono
solo zuccheri «rapidi» cioè il glucosio e il saccarosio. In questo caso, si corre il rischio concreto di logorare
il pancreas che ha il compito di contenere la concentrazione di glucosio nel sangue entro valori
fisiologici. I cereali hanno uno scarso effetto sui livelli ematici di zucchero se sono integrali, quelli raffinati
invece provocano un innalzamento della glicemia simile a quello prodotto agli zuccheri semplici.
La raffinazione infatti elimina vitamine e minerali necessari al metabolismo degli zuccheri. Anche le
patate hanno un effetto sorprendentemente forte sulla glicemia, mentre i carboidrati complessi dei legumi
(ceci, piselli, fagioli, lenticchie) hanno un rilascio lento, anche per la presenza di polifenoli che
intervengono rallentando l'assorbimento degli zuccheri.
Gli zuccheri presenti nell’alga Klamath (circa il 18%) sono simili al glicogeno umano, la forma in cui
immagazziniamo gli zuccheri di riserva nel fegato e nei muscoli per poterli poi utilizzare velocemente
quando abbiamo bisogno di energia. La Klamath possiede infatti una parete cellulare non rigida, formata
non di cellulosa, ma da una membrana cellulare soffice e flessibile formata da uno strato interno
di peptidoglicani che il nostro corpo utilizza come immediata fonte di energia e di una glicolipoproteina
che fa da ottima sostanza veicolante a tutti i nutrienti. Gli zuccheri dell'alga, quindi sia per la loro forma
sia per tutti i cofattori (vitamine, oligoelementi, enzimi) in essa presenti, sono assimilati in modo
completo e ottimale.
Nel metabolismo glicidico è fondamentale il ruolo svolto dall'insulina, ormone la cui funzione fondamentale
è la trasformazione degli zuccheri in energia (glicogeno), L'insulina ha come funzione ulteriore
e fondamentale quella di immagazzinare gli zuccheri (carboidrati) in eccesso, quando non possono
più essere trasformati direttamente in energia, in riserve di grasso. L'uso eccessivo e prolungato di
zuccheri e carboidrati raffinati nel corso degli anni provoca uno squilibrio cronico del metabolismo insulinico,
a causa del quale anche la minima quantità di carboidrati viene trasformata in grasso. E’ per
questo che le persone metabolicamente resistenti, cioè quelle in cui lo squilibrio insulinico è ormai
molto avanzato, ingrassano anche consumando quantità normali o moderate di alimenti. Il problema in
questo caso può essere risolto solo attraverso un cambiamento alimentare radicale, che sostituisca
carboidrati non raffinati a quelli raffinati; che riduca al minimo l’uso degli zuccheri (senza sostituire lo
zucchero con i dolcificanti chimici, ancora più dannosi); che introduca acidi grassi essenziali al posto
di quelli saturi; che utilizzi più proteine da pesce invece che da carne, uova o formaggi. In questo modo,
si va alla radice insulinica del problema. L'uso regolare dell'alga Klamath rende tutto questo molto
più facile perché mette a disposizione dell’organismo tutta una serie di nutrienti essenziali (acidi grassi,
aminoacidi, vitamine, oligoelementi) che già svolgono le funzioni di riequilibrio del metabolismo insulinico,
di riduzione dell’appetito e delle voglie di zuccheri, e facilitano anche lo smaltimento dei grassi
accumulati.
In uno studio sugli effetti della Klamath in rapporto agli enzimi digestivi endogeni, si è riscontrato che
essa inibisce gli enzimi intestinali sucrasi e maltasi in maniera dose-dipendente, contribuendo così alla
riduzione dei livelli di glucosio nel plasma [1]. Questo risultato è stato ulteriormente confermato da uno
studio nel quale si è visto che la Klamath accresce i livelli dell’enzima pancreatico alpha-amilasi, ed è
noto che l’aumento di tale enzima tende a ridurre i livelli glicemici.

Supplementi utili
SuperCitrimax™ è un estratto concentrato e realizzato con metodi naturali, dal frutto indiano Garcinia
Cambogia. Questo frutto contiene elevate quantità di acido idrossicitrico (HCA), un acido che interviene
nel metabolismo dei carboidrati, bloccandone la trasformazione in grasso. Grazie alla sua capacità
di bloccare la trasformazione degli zuccheri e carboidrati in grasso, ha dimostrato non solo nella pratica,
ma anche in diversi studi, di essere un efficace aiuto ai programmi di regolazione del peso [2]. SuperCitrimax
™ è un estratto superiore di Garcinia Cambogia, perché non solo è estratto con metodi naturali,
ma è stabilizzato in una maniera tale (tramite un apposita combinazione minerale) che lo rende
biodisponibile praticamente al 100%.
Chromemate® è una forma sana e altamente assimilabile del minerale cromo. Il cromo gioca un ruolo
essenziale nella regolazione del peso proprio perché interviene in maniera decisiva sul metabolismo
insulinico. In effetti, gran parte della popolazione, e in particolare le persone sovrappeso, sono carenti
di cromo. Reintrodurre cromo nell’organismo ha l’effetto di aumentare la sensibilità dei nostri tessuti
all’azione dell’insulina, con il risultato che il nostro corpo ha bisogno di produrre minori quantità di insulina,
e il circolo di trasformazione dei carboidrati in grassi diminuisce. Grazie a questo meccanismo,
il cromo aiuta in maniera significativa a normalizzare i livelli di zucchero nel sangue [3]. Oltre a ciò, il
cromo riduce le voglie di dolci, e soprattutto promuove lo sviluppo della massa magra, cosa questa
che accelera il metabolismo generale e consente di bruciare ulteriore grasso [4]. Infine, il cromo previene
la perdita di massa muscolare nel caso di diete ipocaloriche, rendendo più facile lo svolgimento di
diete dimagranti [5]; e aumenta la capacità dell’esercizio fisico di bruciare i grassi [6]. ChromeMate® è
cromo polinicotinato (dunque non contiene acido picolinico), legato alla niacina attraverso uno specifico
processo brevettato di ossigenazione, il che lo rende massimamente assimilabile da parte del nostro
organismo.
Note
[1] Kushak, R., et al., Effect of algae Aphanizomenon Flos Aquae on digestive enzyme activity and polyunsaturated fatty acids
level in blood plasma, in Gastroenterology, 1999, 116:A559.
[2] Thom, E., International Journal of Obesity, 1996; 20(suppl. 4): 48. Conte A.A., Am.Journal Bariatr. Med., 1993 : 17-19.
Rothacker D.Q., Waitman B.E., Intl. Journal of Obesity, 1997; 21 (suppl.2): 53. Girola M., et al., Acta Toxicol. Ther., 1996; 17:
25-40.
[3] In un importante studio di qualche anno fa, l’introduzione di cromo nella dieta di 180 diabetici di tipo II portò nel giro di soli due
mesi alla stabilizzazione dello zucchero nel sangue, e ad un migliore controllo dei livelli di insulina e del colesterolo. Anderson
R. et al., Diabetes, 1996; 45 (suppl.2): 124A/454.
[4] Evans, G.W., Nutrition Report, Oct.-Nov. 1989; 7(10-11): 73,81.
[5] Bahadori, B. et al., International Journal of Obesity, 1995; 19: 38.
[6] Hallmark, M. et al., Medicine and Science in Sport and Exercise, 1993; 25: S101.

 
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Ramy75
view post Posted on 10/8/2010, 07:59     +1   -1




Grazie Pam, informazione completa e semplice da percepire! :okgif:
 
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