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Dieta mantenimento dopo la NEC

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Centro Nec Torino
view post Posted on 4/6/2011, 22:53 by: Centro Nec Torino     +1   -1




Cosa succede nel corpo con la NEC

Normalmente le proteine del corpo sono soggette ad un processo di demolizione e sintesi continua e quindi quotidianamente una parte di proteine deve essere assimilata con la dieta, per rimpiazzare quelle che sono andate perse. Questa frazione, chiamata quota proteica di logorio, per un uomo medio è pari a circa 30-40 grammi[1], ma può variare anche in funzione della massa magra di un soggetto.
Con la NEC quindi viene introdotta una miscela di proteine superiore alla quota di logorio ma inferiore a 1 grammo/kg di peso corporeo (che è quella raccomandata dai dietologi), pertanto il fabbisogno proteico del corpo viene rispettato.
Quando si inizia la cura, il corpo come prima cosa brucia gli zuccheri immagazzinati e quando sono finiti entra in un particolare stato metabolico chiamato chetosi, dove le molecole di grasso si trasformano in corpi chetonici, che vengono utilizzati al posto del glucosio. Visto che il cervello umano necessita di zuccheri per poter funzionare, in condizioni di assenza di glucosio il corpo è costretto a ricorrere ai corpi chetonici visto che sono sostanze con caratteristiche molto simili a quelle degli zuccheri. In questo modo il corpo riesce a fornire l’energia per il cervello, per i muscoli, il cuore e gli organi interni, tutta derivata dagli acidi grassi di deposito.
In caso di digiuno prolungato, il glucosio viene prodotto anche dalla trasformazione delle proteine corporee mediante la gluconeogenesi: questo spiega il motivo per cui chi digiuna, dopo un po’ di tempo perderà quasi tutta la massa muscolare che possiede! Dato che non esistono serbatoi di proteine nel nostro corpo, se il glucosio raggiunge livelli troppo bassi, le proteine dei muscoli vengono distrutte e convertite in glucosio, causando quindi una diminuzione della massa muscolare ed un conseguente rallentamento del metabolismo basale, che ostacola ulteriormente il dimagrimento. Immettendo quindi le proteine nel proprio corpo in maniera costante, la gluconeogenesi può sfruttare una quota delle proteine introdotte e la massa muscolare viene mantenuta, visto che la quantità di proteine usata per la NEC è superiore alla quota di logorio.

I punti di forza della dieta con il sondino

Il vantaggio principale della NEC è legato sicuramente alla velocità con cui si dimagrisce. Immettendo solo proteine, si ha che una grandissima quota del proprio fabbisogno giornaliero deriverà dal consumo degli acidi grassi presenti nelle riserve del proprio corpo.
E’ un metodo che può far perdere molto peso, soprattutto ai grandi obesi, visto che hanno grandi masse muscolari a causa del sovraccarico quotidiano a cui sono soggetti i loro muscoli per sorreggere tutto l’adipe in eccesso. In queste condizioni, il metabolismo basale appare molto accelerato e quindi il dimagrimento è assai più rapido rispetto ad una persona in leggero sovrappeso.
Sul sito ufficiale del prof. Gianfranco Cappello si parla di un dimagrimento in 10 giorni che può variare tra il 7% e il 10% del peso iniziale, e quindi un grande obeso da 130 kg potrebbe aspettarsi un dimagrimento minimo di almeno 9,1 kg in 10 giorni, ovvero 0,91 kg al giorno in media. Vediamo se sono valori realmente ottenibili.
Innanzitutto, se si porta il corpo a digiuno, esso inizierà a svuotare progressivamente tutto il glicogeno immagazzinato prima di giungere alla chetosi. Un soggetto ha un serbatoio di carboidrati pari a 350-500 grammi, e visto che un grammo di glicogeno lega a sé circa 3 grammi di acqua[2], si avrà una perdita di peso di circa 2 kg. Questo è comunque un dimagrimento fittizio visto che i carboidrati verranno poi reintrodotti con l’alimentazione normale una volta finita la NEC, e quindi questo peso verrà sicuramente riacquistato.
La quantità di grasso da perdere è diventata ora pari a 7,1 kg, che per semplicità ipotizziamo mediata sui 10 giorni, visto che anche nei primi giorni di NEC si ha comunque un consumo di lipidi, seppur più basso.
Se 1 grammo di grasso convertito in corpo chetonico corrisponde a circa 7 Kcal[3] ma 1 grammo di grasso in realtà è associato nel nostro corpo anche ad una certa quantità di acqua, si avrà un quantitativo calorico pari a 7 Kcal ogni 1,43 grammi di tessuto adiposo in regime di chetosi, perché l’acqua legata al grasso si perde e le molecole di lipidi si trasformano nei corpi chetonici che sopperiscono alla mancanza di zuccheri.
Quindi perdere 0,71 kg di tessuto adiposo al giorno in regime di chetosi equivarrebbe ad un deficit calorico di circa 3475 Kcal, valore alto ma accettabile se si tiene conto anche della scarsa efficienza dei chetoni. Infatti la loro produzione è sempre in surplus rispetto alle reali esigenze dell’organismo e soprattutto vengono costantemente eliminati con le urine, con il sudore e con il fiato.
Questo calcolo quindi ha solo avuto lo scopo di verificare se il bilancio energetico della NEC fosse compatibile con quanto dichiarato dal prof. Cappello, e in effetti i conti tornano. Questo è sicuramente un grande punto di forza della NEC stessa.
Un altro vantaggio di questo trattamento è la sua capacità di agire profondamente sulla motivazione del paziente in cura, visto che può vedere il suo peso ridotto in pochissimo tempo. Spesso chi ricorre alla NEC è una persona che ha già provato a dimagrire provando innumerevoli diete e trattamenti, senza però ottenere risultati apprezzabili. Quindi potrebbe anche trovare la giusta motivazione per seguire una dieta ipocalorica anche terminati i cicli di NEC previsti.
Inoltre, è diverso far perdere peso ad una persona obesa piuttosto che ad una persona in sovrappeso.
Per limitare più possibile il catabolismo muscolare, è consigliabile un deficit calorico non superiore alle 600 Kcal/giorno (che equivalgono quindi a 66 grammi di grasso puro, ovvero a quasi 100 grammi di tessuto adiposo al giorno).
Se una persona in leggero sovrappeso si mette a dieta con un deficit energetico di 600 Kcal al giorno, nel giro di poche settimane noterà già una differenza significativa nel suo corpo, visto che i chili persi risalteranno notevolmente, e quindi potrebbe avere un’ulteriore forte spinta motivazionale per raggiungere l’obiettivo iniziale che si era preposta evitando l’interruzione della dieta.
Un obeso, invece, dopo qualche mese si vedrà pressoché quasi uguale a com’era prima, anche se ha perso un paio di chili, perché questo calo è meno visibile! 130 kg o 127,2 kg fanno poca differenza, ci si vede sempre grassi. E lo stesso 130 kg e 120 kg, anche se per raggiungere il secondo risultato ci si sono dovuti impiegare quasi quattro mesi di dieta ipocalorica di 600 Kcal/giorno! E mettersi a dieta per tanto tempo e vedere solo apparentemente qualche piccolo cambiamento potrebbe abbattere molto facilmente la motivazione iniziale grazie alla quale si sta seguendo la dieta. Quindi per i grandi obesi la NEC può rappresentare sicuramente un punto di svolta.
 
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