A Luisella: grazie per i complimenti ma in fondo ho fatto solo il mio dovere di moderatrice.
Credo nella sleeve e sono veramente molto dispiaciuta di non potermi fermare a lei, non per paura di un altro intervento, ma proprio perchè nel male -io volevo la dbp- sono riuscita comunque a sfruttare nel giusto modo la sleeve e lei mi ha dato e insegnato moltissimo, prima di tutto, che non è vero che di fronte al cibo io sono indifesa, lei c'è devo solo PERMETTERLE DI AIUTARMI e lo fa ancora a più di un anno e mezzo.
Non calo più come è fisiologico che sia, ma ci credo con tutte le mie forze, al punto che in alcuni momenti penso ancora che forse potrei evitarmi la dbp e provarci da sola, però poi bisogna essere anche razionali e arrendersi alla consapevolezza che è necessario proseguire.
Morbidona, se lo psicologo ti ha ritenuta idonea va bene, ma è importante anche l'essere consapevoli dei nostri limiti.
Quando ho fatto il bend ci credevo e mi sono ustionata.
Quando ho fatto la sleeve non ci credevo nemmeno un pò e sono rinata.
Piano piano lei mi ha conquistata, con piccoli regalini che non piovevano certo dal cielo, non ho paura di dire che il mio percorso psicoterapeutico dura da anni, sono anni che non mi arrendo e che lavoro, che combatto che insisto, la sleeve è stato il mio premio.
La sleeve mi ha dato tanti premi:
- quando mi sono accorta per la prima volta nella discussione che ho aperto intitolata "finalmente" che stavo bene e non pensavo al cibo come ad una mia priorità,
- quando mi sono accorta che continuavo a dire che pesavo 172 chili e il mio chirurgo mi ha detto :"no, tu non pesi più 172 chili Chiara, leggi da sola quanto pesi!", 140 chili di pura gioia,
- quando ho potuto acquistare dei vestiti nuovi che mi facessero sentire carina,
- quando per la prima volta sono entrata magicamente in uno di quei camicini che ti danno per fare i raggi , e il radiologo mi guardava incuriosito mentre io sorridevo sull'orlo delle lacrime,
- quando il ginecologo stupefatto mi ha fatto complimenti per i primi 20 chili persi nel giro di due mesi, e incuriosito ha voluto saperne di più,
- quando un chirurgo nel corso di una colica epatica con pancreatite acuta a segiuto ,mi ha chiesto "lo rifaresti Chiara?" e io sapendo che quel dolore allucinante era tutto dovuto ai chili persi ho pensato che sarei stata felice di morire di pancreatite su quel lettino ma mai avrei rimpianto la mia sleeve, l'avrei rifatta a qualsiasi costo,
- quando sabato scorso sono riuscita a sedermi comodamente su una di quelle maledettissime sedie di plastica, inaccessibili per me, e sempre con il terrore che si rompessero.
La sleeve mi ha dato tantissimo, ma bisogna aiutarla e lavorare sulla nostra anima affinchè ogni tassello di quell'intricatissimo puzzle che è il nostro vissuto prenda il suo giusto posto e dia all'insieme un aspetto più armonico.