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Questo Natale

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view post Posted on 14/12/2008, 01:19     +1   -1
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glob

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L'altra sera, quando aprendo la porta di casa non ho trovato ad accogliermi le lucine dell’albero di natale e le consuete decorazioni di tutti i dicembri della mia vita, mi è venuto un magone dell’altro mondo.
La mia mamma cominciava con gli addobbi natalizi il primo giorno di dicembre.
La sera del 30 andava in cantina a prendere su tutti gli scatoloni pieni delle decorazioni accumulate negli anni, li metteva dietro la scala e poi ogni giorno, noi bambini, prendevamo fuori qualche cosa.
Era una festa. Ogni velina svolta era una sorpresa: questo è il BabboNatale che il nonno Sergio (suo padre) portò dal viaggio a Venezia, e questa lanternina rossa e azzurra la comprammo io e i miei fratelli alla fiera di San Giovanni in Persiceto, l’ultimo anno prima di trasferirci a Portonovo, e questo abete, ve lo ricordate?, lo abbiamo fatto insieme lo scorso anno con la creta.
Ricordo quell’atmosfera magica come se fosse ieri. Un giorno erano le decorazioni sopra le porte, un altro i babbi natale e le stelle sui ripiani e sulle mensole, e poi le candele colorate che non erano quelle industriali e bellissime di oggi ma quelle, certo un po’ approssimative, che con la cera e i colori vegetali facevamo insieme a lei e agli altri mille bambini che gravitavano sempre nei dintorni della zia Annamaria.
Il giorno 8 facevamo l’albero ed il presepe ma sull’albero non mettevamo il puntale per il quale aspettavamo la sera della vigilia e che veniva messo su proprio un attimo prima di uscire per la messa di mezzanotte; al rientro, invece, mettevamo il “bambingesù” nella capanna tra la Madonna e San Giuseppe.
Dopo S.Stefano, cominciavamo a preparare i biscotti di pastafrolla - tondi tipo ghirlanda - che, insieme a lei, decoravamo con mandorle e pezzetti di cioccolato sbriciolati e che appendevamo all’albero insieme ai mandarini con nastri rossi o verdi. E chi veniva a trovarci poteva staccarli e mangiarseli purchè rifacesse il fiocco da lasciare sul ramo.
Così succedeva che da S.Stefano alla Befana i rami, fra le decorazioni in vetro (palle, stelle, funghetti, lanternine, casette, trombe... quante erano! e quanto buffe ed ingenue le decorazioni della mia infanzia, così diverse da quelle monocromatiche e monotematiche raffinatissime di oggi!) e quelle in pastafrolla, i mandarini, e le figurine di cioccolata avvolte nella stagnola, fossero stracarichi.
Che bello!
Il 7 gennaio finivano le feste e riapriva la scuola ma la mamma aspettava il nostro ritorno, al pomeriggio, perché potessimo partecipare al rito del disfare albero e presepe e riporre tutto negli scatoloni, ben riavvolto nelle veline, pronto per l’anno successivo.
Mentre legavamo l’ultima corda intorno all’ultimo scatolone, già cominciavamo ad aspettare il Natale successivo!

Ecco, in qualche misura io ho cercato di portare con me, nella mia casa di donna, quello che avevo avuto nella mia casa di bambina.
Non è stato facile: quando mi sono resa conto che non ci sarebbero stati bambini con cui condividere quei preparativi, ad un certo punto, mi sono chiesta se ne valeva davvero la pena.
E poi ho deciso di sì.
Ho scelto di continuare per la bambina Paola. E per il bambino Giorgio che questa tradizione l’ha sfiorata solo di rimbalzo quando ha cominciato a frequentare la nostra casa. Ma proprio solo di striscio perché, Francesco ed io, come fanno gli adolescenti quando cominciano a sentirsi "grandi", ostentavamo una falsa sufficienza verso i preparativi dell’Annamaria che continuava a creare per noi - così adulti e raffinatamente anticonformisiti - quella magica atmosfera.
Però... quanti bambini continuavano a transitare nei pressi della zia Annamaria, vicino a quei dolcetti da staccare dall’albero e a dire la preghierina davanti al bambino nella mangiatoia.

Basta, dicevo che questo è un anno un po’ strano: il primo che trascorreremo tutti separati.
Giò ed io da mia suocera, praticamente in tre perchè il papà di Giorgio è ormai dal 18 agosto che non si alza più ed è presente solo a tratti.
E mio fratello, mia cognata e le ragazze, con il papà di Giulia (messo di poco meglio di mio suocero) e la badante.
E' da quando siamo tornati di corsa dal mare perchè il papà di Giò stava male, che giriamo come pazzi per l'assistenza infermieristica domiciliare, i presidi sanitari, le visite specialistiche domiciliari...
Tutto questo ha fatto sì che - per la prima volta nella mia vita - il 1° di dicembre io non attaccassi nemmeno il più piccolo dei miei addobbi.
E oggi - 13 dicembre - mi viene da chiedermi ma ha ancora un senso?
E poi mi rispondo di sì.
Perché quando ieri sera ho aperto la porta di casa e mi sono trovata davanti solo il buio dato che Giò era ancora da suo padre, ho avuto come l’impressione di vedere laggiù, nell’angolo dove dovrebbero brillare le lucine dell’albero di Natale, una specie di ologramma dell’Annamaria che scuoteva la testa sorridendomi un po’ mestamente come a dirmi che così non andava bene.
Ed è stato come sentire la sua voce dirmi "eh, no, Paola, tempo o non tempo, tu lo sai, io lo avrei fatto. A costo di farlo di notte invece di dormire, qui ci sarebbero tutte le tue luci, le tue ghirlande, l’albero ed il presepe".
E mi è venuto il magone.

 
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rosasfumata72
view post Posted on 14/12/2008, 02:05     +1   -1




io ho smesso di credere nel natale all eta di 7 anni...
a te è stato insegnato il senso e il significato del natale e a mio modesto parere dovresti mantenere viva questa tradizione... quello ke ti hanno insegnato è qualcosa di puro e devi portarla avanti proprio per quella piccola paola ke è dentro di te.
la nostra società è limitata e superficiale e la vera tradizione del natale l abbiamo persa rendendo questa festa una festa consumistica dove ki riceve il regalo piu costoso o all ultimo grido è considerato IN.
io stessa non sono riuscita ad insegnare alle mie bimbe il senso del natale, ma solo perkè non mi è stato insegnato... i miei natali erano caratterizzati dai pianti di mia madre e dalla mancanza di mio padre...
quando leggo storie come la tua mi vengono i brividi perkè penso ke ogni bimbo dovrebbe assaporare quell atmosfera... e anke la piccola paola vuole continuare a perdersi in quel torpore
 
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ciccia 76
view post Posted on 14/12/2008, 09:13     +1   -1




cara over ,fai l albero con le lucine per te e sopratutto saracontenta annamaria ,bacioni patrizia
 
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maude1
view post Posted on 14/12/2008, 10:25     +1   -1




Appendi una stellina anche per me. Questo non è un Natale felice per me ma mi piacerebbe sapere che hai messo magari anche solo un mandarino col nastro e passandolo gli dai un buffetto dicendo "ciao Mariangela"
 
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view post Posted on 14/12/2008, 12:05     +1   -1
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glob

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Lo farò senz'altro Mariangela.
Condividiamo questo Natale un po' triste guardando avanti.
Anche se, almeno per me e Gio, "guardare avanti" sembra un po' crudele.
Il suo papà, come quello di mia cognata, non miglioreranno.
E quindi, un cambiamento, avrà un unico, triste, epilogo.
Per la tua tristezza, spero, ci sarà invece un futuro migliore.
Te lo auguro di cuore e vado ad appendere il mandarino...
Anzi no, cosa ne dici se metto un biscottone tondo, di quelli col buco, di pastafrolla?
Tanto, ad appenderlo solo, mica fa ingrassare...
Dai, gli metto un bel nastro verde, come la speranza.
Un abbraccione
Paola
 
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ruru1
view post Posted on 14/12/2008, 19:17     +1   -1




Cara Paola,sin da quando ero bambino ,ho sempre fatto sia l'albero che il presepe.
Da bambino aiutavo i miei fratelli più grandi( mi mandavano nei prati a raccogliere il muschio).
Da giovane padre mi facevo aiutare dai miei piccoli figli............
Adesso,da vecchio,continuo insieme a mia moglie,mia compagna inseparabile da oltre 40 anni,a fare ancora sia il presepe che l'albero.....solo per la felicità dei nostri ricordi.
Ti mando due soggetti del mio presepe...........

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maude1
view post Posted on 14/12/2008, 19:53     +1   -1




Grazie per il biscottone col nastro verde.
:brcgif:
 
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Dadina_71
view post Posted on 31/12/2013, 09:58     +1   -1




Cara Paola ho letto il tuo racconto e mi hai emozionata...purtroppo io non ho vissuto il Natale da bambina come li hai vissuti tu...Ho iniziato a conoscere il Natale quando conobbi mio marito perchè mia suocera addobbava tutta la casa e si festeggia sempre con tanti parenti ma nonostante questo io non riesco ad amare il Natale mi mette tanta tristezza che nascondo bene solo per la gioia dei miei figli perchè loro non devono soffrire quello che ho sofferto io...un giorno racconterò la mia storia...grazie ancora Paola per le emozioni che mi hai regalato con la tua storia! Ti abbraccio forte :-)
 
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view post Posted on 31/12/2013, 12:23     +1   -1
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tizianap1
view post Posted on 31/12/2013, 15:21     +1   -1




Carissima Paola comprendo appieno il tuo stato d'animo,la medesima cosa avveniva in casa mia,quando ero bambina aspettavo il Natale con ansia,aspettavo quel calore,i giochi la festa,lo stare insieme,ma da molto tempo ormai non aspetto più niente,x polti anni ho lasciato trascorrere queste feste senza un'addobbo xchè i ricordi facevano molto male,ed io illudendomi di non addobbare la casa avrei sofferto di meno,ma appunto mi illudevo.Gli anni che mi aspettano so che saranno ancora più bui,e,se potessi me ne andrei lontano x non vedere,ma so che non risolverei niente!
 
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9 replies since 14/12/2008, 01:19   197 views
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