| La bulimia, che letteralmente significa fame da bue, è caratterizzata da un ciclo che prevede : - preoccupazione per il peso - dieta ferrea - abbuffata - vomito indotto.
E' importante che ci siano: - Episodi ricorrenti di consumo rapido di una grande quantità di cibo ( abbuffate) - Sensazione di perdita di controllo sul proprio comportamento alimentare durante le abbuffate. - Il soggetto si dedica regolarmente al vomito autoindotto, all'uso di lassativi o di diuretici, a diete rigide o al digiuno oppure a intense attività fisiche, allo scopo di evitare aumenti di peso - Una media minima di due episodi di abbuffate alla settimana per un periodo di almeno tre mesi - Preoccupazione persistente per le forme e il peso del corpo.
CHI INTERESSA? Il disturbo è comparso negli anni '70 ed è stato descritto dal prof. Russel. Esso colpisce l'1% delle giovani donne e in Italia si stabilizza con lo 0,5-1% nell'Italia del Nord; l'1 - 0,7% nell'Italia Centrale; l'1'7% nell'Italia del Sud. L'età d'esordio è compresa tra i 12 e i 25 anni con il picco verso i 17 - 18 anni. La bulimia si presenta, per lo più, nelle donne tra i bianchi, mentre è rara tra gli afroamericani e nei paesi in via di sviluppo. Essa è distribuita tra le varie classi sociali ed è in aumento negli anni novanta.
COME SI STABILIZZA ? Il disturbo inizia dopo eventi stressanti minaccianti l'autostima, problemi sentimentali, fallimenti scolastici, difficoltà interpersonali. La dieta ferrea è la maggior responsabile della comparsa delle abbuffate attraverso tre meccanismi :
1) Pensiero "tutto o nulla" e perfezionismo. ( 0rmai ho trasgredito alla mia dieta, tanto vale che mi abbuffi fino a scoppiare, così poi potrò liberarmi di tutto il cibo con il vomito).
2) Alterazioni della fame e della sazietà. Si sa che la dieta ferrea porta a un aumento della fame che prima o dopo porterà all'abbuffata.
3) Emozioni negative. Dopo un senso di piacevolezza causata dal mangiare, l'abbuffata lascia un senso di colpa, disgusto e paura d'ingrassare, che rimette in gioco tutto il circolo vizioso del mantenimento dell'abbuffata e vomito. Coloro che utilizzano il vomito autoindotto , come mezzo per liberarsi del cibo e detendere l'ansia d'ingrassare, possono affezzionarsi a tale modalità da non poterne fare più a meno. Essi trasformano il loro mangiare in mangiare e vomitare. A lungo andare, quello che prima era un espediente per non ingrassare, si trasforma in un comportamento che suscita piacere. E questo diventa, dopo, il principale problema da risolvere.
COME CAPIRE SE UNA PERSONA E' AFFETTA DA BULIMIA ? 1) Abbuffate ricorrenti 2) Comportamenti di compenso ( vomito autoindotto, lassativi) 3) Verificarsi delle abbuffate almeno 2 volte la settimana per 3 mesi 4) Preoccupazione estrema per il peso e le forme del corpo.
COMPLICAZIONI MEDICHE SECONDARIE: -Vomito erosione dello smalto e aumento della carie. lacerazione all'esofago mal di gola cronico crampi allo stomaco anemia problemi digestivi disidratazione squilibri elettrolitici ( ipopotassiemia)
- Abuso di lassativi crampi all'addome stitichezza cattivo assorbimento dei grassi, delle proteine e del calcio
- Abuso di diuretici stanchezza riflessi lenti squilibri elettrolitici disidratazione.
TERAPIA Chi si trova impantanato in simili problemi, o conosce parenti e amici con queste problematiche, non deve disperare di non potere guarire. Oggi ,diverse scuole di psicoterapia hanno elaborato strategie efficaci nella risoluzione del problema. Esistono delle tecniche evolute che in tempi brevi affrontano e risolvono il problema. La bulimia ha una risoluzione positiva nello 87% dei casi. Bisogna solo volerlo e iniziare!
Edited by ornelladmin - 1/10/2006, 16:11
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