Obesità & Dintorni Forum

Posts written by Dott.ssa Rastelli Katia

view post Posted: 25/10/2020, 16:45     NOI SIAMO UN CORPO! - Caffè Obelix
Carissime il lavoro sul corpo è un lavoro molto lungo, un po’ come far pace con un caro amico con il quale abbiamo litigato o che ci ha deluso. È fatto di piccoli passaggi di avvicinamento, a partire soprattutto dal momento dell’intervento, quando avete deciso di prendervene cura e di riallacciare i rapporti perché avete deciso che ne valeva la pena.
Come in amicizia si riparte da piccole cose. Io dico sempre di dedicarsi del tempo ad ascoltarsi nel respiro, nei punti di dolore e di piacere, nelle sensazioni provate in certe situazioni, nell’ascoltarsi nell’attivita’ fisica.
Mettersi sempre la crema dopo la doccia, massaggiarsi, cercando il più possibile di non esprimere giudizi. È così e basta. Contatto dopo contatto.
E cominciare a parlarsi come si parlerebbe ad un caro amico...siamo sempre bravi con gli altri, meno con noi stessi.
E il linguaggio è importante perché ci definisce. Direste mai ad un amico:” che schifo la tua pancia!”? Non credo proprio, eppure vi permettete di farlo con voi stessi. Cominciare allora a trattarlo bene e vedrete che il vostro rapporto comincerà piano piano a migliorare...
view post Posted: 27/9/2020, 18:31     NOI SIAMO UN CORPO! - Caffè Obelix
Il primo Se’ è un Se’ corporeo.
Il bambino infatti, sin dai primi mesi, costruisce la propria identità a partire dalle sensazioni fisiche e dai bisogni primari (compresa la fame) che necessitano di essere soddisfatti all’interno di un’ adeguata relazione accudente. L’integrazione di mente e corpo costituisce l’obiettivo finale di un lungo lavoro di comunicazione tra le parti.
Ecco perché non è corretto dire:” io ho un corpo...”, piuttosto “io SONO un corpo...”.
Un corpo che troppo spesso non conosciamo a sufficienza nei suoi funzionamenti base (come la corretta nutrizione, idratazione, sonno, riproduzione, attivazione fisiologica, ecc.) se non quando, in contrapposizione ad una mente che viaggia veloce e quasi distinta, il corpo si fa ascoltare attraverso problemi, dolori e patologie e porta alla necessità di capire “come si funziona”.
Studiamoci, osserviamoci, capiamoci, ascoltiamoci, anche a partire dal corpo!
view post Posted: 1/5/2020, 08:55     +2RIPRENDERE in mano la BUSSOLA nel POST INTERVENTO -
Dott.ssa Rastelli Katia - Psicologa
Buongiorno scudo mi riferivo alla parte emotiva che innesca la ricerca di cibo.
Innanzitutto è importante sapere che:
- a volte è lo stesso corpo che richiede certe sostanze che sente come carenti. Bisogna vedere se assumiamo tutti i nutrienti corretti.
- con l’intervento il fisico viene messo in carenza di cibo, per cui legge il periodo come carestia. Il nostro “cervello arcaico, animale” legge un potenziale pericolo per la futura sopravvivenza, per cui sfrutta il meccanismo della ricerca del cibo molto calorico (già che mangio faccio potenziale scorta)...in poco spazio tanta sostanza insomma
- il grande tema delle emozioni. Se l’innesco non è fame ma è lo stato d’animo, di iperattivazione, sono utili le tecniche per abbassare il livello di attivazione fisiologica e ristabilire la calma. Tutto il bagaglio di strumenti che si sta usando adesso per aiutare gli operatori in prima linea per il covid, per intenderci, compreso l’EMDR.
Il tema Obesità va seguito con tutti gli strumenti possibili, a vari livelli, secondo necessità.
A presto👋
view post Posted: 22/4/2020, 18:29     RIPRENDERE in mano la BUSSOLA nel POST INTERVENTO -
Dott.ssa Rastelli Katia - Psicologa
Qui bisogna agire su più livelli vista la complessità del periodo.
Bisogna partire con il monitorare problemi con il sonno ed eventuali sintomi ansiosi o depressivi.
Cercare di mantenere un clima in casa il più possibile sereno, cercando di decomprimere e di ritagliarsi spazi propri. Tecniche di respirazione, ginnastica o almeno movimento, sole sulla pelle appena possibile.
Organizzazione:
1) uno dei consigli utili è quello di farsi uno schema settimanale di pranzi e cene.
In questo modo non solo la spesa settimanale sarà più oculata (compro solo quello che uso, frutta e verdura, pasta carne e pesce) ma soprattutto ci eviterà di arrivare all’ultimo momento ricorrendo a cibo pronto, di scarsa qualità o su ordinazione.
Perdere 15 minuti prima della compilazione della lista della spesa ci permette di creare delle buone abitudini
2) non è vero che poco calorico significa poco soddisfacente. Basta avere le ricette giuste.
3) mettere le mani in pasta serve a gestire l’ansia ma sfornare tutto il giorno non va bene, a meno che poi non si regali al vicino..)Cosi come cucino tiramisù e cibi calorici della tradizione posso anche prendermi il tempo per scoprire modi diversi di cucinare con integrale, spezie ecc (ma qui lascio alle colleghe dietiste/dietologhe) o ciambelle sane e buone per la colazione invece delle brioches confezionate.
3) riempirsi bene a pasto, con soddisfazione, evita che l’insoddisfazione si Faccia sentire tutto il giorno e porti a spiluccare robe veloci e caloriche. Quello è il risultato delle cose a metà...vorrei ma non posso ma poi lo faccio lo stesso. Puoi soddisfarti, però nel posto e momento giusto ( il pasto)
4) se voglio un dolce lo metto a pasto e scelgo la consistenza giusta. Meglio una fetta biscottata con un velo di nutella piuttosto che cioccolato puro. Se mastico il cervello registra, se si scioglie è come non averlo mangiato e ne vorrei altri...
5) se lo mangio me lo devo gustare, a lungo, lentamente, in rilassatezza. La testa deve essere concentrata su quello che metto in bocca, altrimenti non registra il pasto.
6) è fame nervosa e devo “tamponare” il problema? O inizio un buon lavoro per capire cosa alimenta il disturbo, altrimenti lo gestisco cucinandomi degli snack sani fatti in casa (torna l’importanza dell ‘educazione alimentare e delle ricette giuste) e limito l’impatto sul peso.

Mi viene in mente questo per cominciare.
Anche la condivisione di gruppo positiva è fondamentale, magari qualcuno ha già scoperto dei trucchi che hanno funzionato e ha voglia di condividerli con gli altri.
Forza!
A presto!
K
view post Posted: 22/4/2020, 11:22     +3RIPRENDERE in mano la BUSSOLA nel POST INTERVENTO -
Dott.ssa Rastelli Katia - Psicologa
Siamo nel corso di una brutta tempesta ma se riprendiamo in mano il timone ne usciremo sicuramente meglio.
Siamo preoccupati per il futuro, ci siamo persi nella gestione casalinga, abbiamo cura degli altri ma ci siamo persi di vista noi.
Dobbiamo ritornare sul presente, sull’oggi.
✅riprendere in mano la mappa. Dove voglio andare?
✅perché ho deciso di operarmi? Focalizzazione sulle reali motivazioni, quelle vere e più profonde. Si possono anche scrivere per averle sempre sott’ occhio.
✅ uno scivolone non è un fallimento, basta rendersene conto (la vita ahimè è piena di prove) e riprendere appunto in mano il timone.
✅mettere a tacere il severo giudice interiore che sgrida ed iniziare a parlarsi con più dolcezza, come parlereste ad un caro amico in difficoltà
Un passo alla volta.
view post Posted: 19/4/2020, 09:31     +1Messa a disposizione -
Dott.ssa Rastelli Katia - Psicologa
Rispondo a 17 novembre
Ho lavorato tanti anni come educatrice seguendo anche ragazzini con autismo e capisco bene quello che ci sta dicendo, in maniera così emotiva e sincera...è assolutamente comprensibile. Qui non si tratta di essere un anello forte o debole singolarmente (perché in questa situazione, presi singolarmente, siamo tutti deboli), ma di fare il più possibile lavoro di squadra. Quando è così “carica”, di cosa avrebbe bisogno? Intanto potrebbe ritagliarsi piccoli spazi di decompressione, seduta su una poltrona da sola, a respirare (tecnica del quadrato: inspiro contando fino a 2, trattengo 2, espiro 2, aspetto 2 e ricomincio). Questo è il suo spazio vitale, solo suo. Più spazi di questo tipo si prende, meno avrà da scaricare sul cibo. E soprattutto: se mi prendo cura di me non tolgo necessariamente agli altri, se mi occupo di me ricarico semplicemente un minimo le batterie.
La scuola purtroppo al momento fa meno del solito, le energie in casa vanno allora ridistribuite in maniera diversa e bisogna parlarne apertamente.
Se mi dovesse capitare tra le mani del materiale utile (tutta la comunità Psi in questo momento sta facendo rete) glielo faccio avere
Forza!
view post Posted: 18/4/2020, 18:03     Messa a disposizione -
Dott.ssa Rastelli Katia - Psicologa
Grazie a voi per la sempre bella accoglienza..proviamo a dare una mano come si può.
Rispondo intanto a Stellagiulia con un mio scritto ad inizio emergenza. Sono passati i giorni ma i temi sono gli stessi, anche se è cambiata l’ottica. Abbiamo capito che non è uno sprint di corsa, piuttosto una maratona, per cui le energie vanno conservate e ben distribuite, facendo pure costante rifornimento con le cose belle che sopravvivono, per non trovarci sul percorso senza energia.

MI SENTO SU UN’ ALTALENA...
Si, è proprio così, perché la mia mente sta cercando di misurare la grandezza di quello che si trova di fronte. E il pericolo che sentiamo, purtroppo, non solo è invisibile ma anche prolungato...
A volte la mia mente pensa di poterlo “concepire” e gestire, in altri momenti emergono le varie emozioni, con le quali entro in contatto in maniera molto vivida, potente. Come potenti sono le immagini, le situazioni, i dolori, cui siamo esposti in questo periodo
Più cerco di arginare questo sentire, più mi pervade.
Lo gestiamo in parte con il FARE, ma dobbiamo anche ACCOGLIERLO con le lacrime, la parola, la condivisione, perché dobbiamo decomprimere giorno per giorno. Dobbiamo imparare a fare i conti con il nostro essere fragili per uscirne davvero più forti.
E le energie per affrontare tutto questo nascono in primis dalla cura di Se.
Dobbiamo mangiare bene, bere abbastanza, muoverci, sentire le persone care, non esporci a rischi inutili.
view post Posted: 16/4/2020, 18:24     Messa a disposizione -
Dott.ssa Rastelli Katia - Psicologa
In questo periodo così complicato, in cui siamo tutti sotto stress per motivi familiari o lavorativi o di salute, mi metto a disposizione.
I servizi ospedalieri sono momentaneamente sospesi ma rimane la rete di appoggio, cui chiedere informazioni, supporto, in attesa della ripresa dei lavori.
Per sentirsi un po’ meno soli.
Un caro saluto a tutti
KR
view post Posted: 31/7/2018, 21:01     +1GRUPPI DI SUPPORTO POST INTERVENTO IN HUMANITAS - Caffè Obelix
Buonasera Camomillina,
La nostra segretaria Rita sta contattando in questi giorni i pazienti della lista d’attesa perché a settembre partirà un nuovo gruppo.
Magari mi scriva in privato alla mail: [email protected] , così che possa verificare se il suo nominativo è presente. Rita è sempre molto precisa, però la mole di lavoro che si trova a volte a gestire è grande per cui una svista è possibile.
A presto
KR
view post Posted: 22/2/2018, 10:18     +4Perché si parla spesso della relazione tra cibo ed emozioni? -
Dott.ssa Rastelli Katia - Psicologa
Nel rapporto con il cibo entrano in gioco tantissimi fattori...biologici, personali, familiari e perfino culturali. Qualcuno avrà ancora un ricordo di un nonno o genitore anziano che raccoglieva una ad una le briciole del pane dalla tovaglia...discendiamo da persone che hanno vissuto in tempo di guerra e carestia e che, pur essendo passati attraverso il boom economico degli anni 60, si sono portati dentro le loro esperienze di privazione ( pulisci il piatto, mangia finché ce n’è, tanto cibo uguale tanta salute, tanto cibo significa anche buona condizione economica ecc)
Il cibo è socialità, relazione, condivisione, tradizione. Ci sono poi fattori familiari. Ci sono famiglie che hanno trasmesso regolarità nei pasti, famiglie nelle quali il cucinare ha assunto il significato di cura pratica (ti cucino il piatto preferito per dimostrarti il mio amore), famiglie nelle quali non si è mai cucinato per trascuratezza o perché non c’era tempo.
Ci sono inoltre fattori di personalità, in alcuni casi modalità specifiche di ricorrere al cibo per gestire situazioni emotivamente complesse che creano iperattivazione e che vanno allora controllate ( la fame emotiva)

L’essere umano è meravigliosamente complicato e, di conseguenza, lo è anche il suo specifico modo di mettersi in relazione con il mondo

A volte si ricorre al cibo per colmare un senso di vuoto o di solitudine, a volte ci si riempie la bocca per non esprimere la rabbia (aaaah se parlassi.....!), a volte lo si utilizza come tranquillante, a volte sentiamo che è l’unica cosa immediata che ci può far stare bene. Ognuno di noi, d’altra parte, ha sviluppato le proprie specifiche “strategie” per mantenere il proprio equilibrio ( qualcuno non stacca mai dal lavoro, qualcuno deve farsi gli aperitivi quasi tutte le sere, qualcuno fuma per gestire lo stress, qualcuno vive di conoscenze pur di non stare mai solo ecc) . Alcune strategie funzionano, e quindi fanno parte del nostro modo di essere, rendendoci unici. Se però queste strategie ci portano dei costi eccessivi ( problemi di salute o problemi con gli altri) significa che è necessario cambiare strada e....strategie.
Partiamo allora dalla base: le emozioni. A cosa servono? Le 6 emozioni base (felicità, tristezza, rabbia, disgusto, paura, sorpresa....nessuno ha visto Inside Out al cinema?), se ascoltate, ci dicono ognuna qualcosa. In base a quello che ci dicono posso allora capire se quella è la strada giusta oppure no, se c’ è da aggiustare il tiro o sistemare qualcosa nel rapporto con gli altri.
Non vanno soffocate ( tanto poi in qualche modo escono....spesso attraverso le somatizzazioni del corpo come mal di testa, problemi alla pelle, problemi di sonno, bruxismo ecc oppure attraverso i sintomi come attacchi di panico ecc)
Piuttosto vanno ascoltate e gestite perché sono l’unica bussola che ci può indicare la via corretta per stare bene.
view post Posted: 1/8/2017, 19:12     I cambiamenti nell'immagine corporea -
Dott.ssa Rastelli Katia - Psicologa
Allora forse si riferiva alla preoccupazione per lo stato di salute degli altri...ma guardi, già dare l'esempio della cura di se' apre al cambiamento di chi ci sta vicino.. La saluto
view post Posted: 1/8/2017, 07:01     I cambiamenti nell'immagine corporea -
Dott.ssa Rastelli Katia - Psicologa
Stella giulia prima di tutto sarebbe importante imparare ad essere meno severe con se stesse e con i propri pensieri! Quale donna non ha mai osservato le forme delle altre, o quale donna non ha mai invidiato un seno, l'altezza, le gambe, i capelli o la forma fisica di un'amica? Il confronto con i nostri simili è inevitabile, proprio perché siamo nati per stare in mezzo agli altri.
Quello che fa la differenza è il nostro modo di vivere i confronti..
Dopo una grande perdita di peso si perdono tutti i vecchi punti di riferimento ed è quindi normale fare continui confronti e domande a chi ci sta intorno, alla ricerca di risposte. E non c'è nulla di male! Si diventa "giudici inflessibili" se si commenta con cattiveria o intolleranza, diverso è osservare e raccogliere informazioni che servono per orientarsi. L'importante è che ad un certo punto si faccia pace con se stesse e le proprie forme
view post Posted: 24/7/2017, 08:17     +2I cambiamenti nell'immagine corporea -
Dott.ssa Rastelli Katia - Psicologa
Andare incontro ad una consistente perdita di peso in poco tempo, come accade in conseguenza ad un intervento di chirurgia bariatrica, porta con se' numerose sollecitazioni rispetto alla propria immagine corporea. Si, ma che cos'è l'immagine corporea e che differenza c'è con lo schema corporeo?
Lo schema corporeo e' l'immagine che il nostro cervello ha del nostro corpo, per intendersi quello che spesso rimane invariato anche a seguito della perdita di un arto ( il famoso arto fantasma....cioè pur avendo perso un braccio abbiamo ancora l'idea di averlo) e la definizione e' a base neurologica.

Quando si parla invece di immagine corporea si fa riferimento alla immagine pensata del nostro corpo, che è' collegata alle emozioni che ci suscita ( positiva o negativa, di adeguatezza o meno, di vergogna, imbarazzo, piacevolezza o fastidio) e che si è costruita e sviluppata facendo esperienza nell'ambiente. L'immagine corporea, nella linea dello sviluppo, ossia in fase normale di crescita, si trova ad affrontare numerosi cambiamenti, come in adolescenza, gravidanza e anche menopausa ( e più in generale in vecchiaia) e questi possono essere vissuti come più o meno traumatici in base sia al carattere, alla famiglia, alle richieste della società ecc. In un mix, ricordiamoci, del tutto individuale.
Le situazioni sono quindi infinite e varie e il sovrappeso assume per ognuno un proprio specifico significato.
Quando si tratta di tornare ad un peso accessibile, quando scatta la molla del prendersi cura di se', per qualcuno il cambiamento nella propria immagine corporea significherà tornare ad una precedente, piacevole, condizione. Significherà sentirsi più leggeri, agili, capaci di fare.
Le fatiche saranno facilmente affrontabili perché l'obiettivo è chiaro e tutto "corre liscio", senza grossi nodi.
Per qualcuno, in sovrappeso da sempre, o con un rapporto da lungo tempo più conflittuale con se' stesso, non solo rispetto al peso, significherà ripartire da zero nella conoscenza di se', perché non c'è traccia di una vecchia immagine di se' cui attingere, e sarà più o meno lo stesso compito affrontato in età adolescenziale....specchiarsi, mettersi alla prova, misurare le reazioni degli altri, toccarsi, cominciare a pensarsi in un modo nuovo, fino alla costruzione di una nuova identità fisica (che ha talvolta corrispondenze con una nuova identità psichica a partire dal "non mi riconosco più"), saranno le azioni messe in campo. Messa in discussione di tutto e di tutti perché il vecchio non va più bene, serve un nuovo che tenga maggiormente in considerazione anche se' stessi.
Per qualcuno ancora invece, per il quale il sovrappeso aveva una "funzione equilibrante" e di copertura del trauma, il compito sarà più arduo e meriterà molta più attenzione e sarà necessario un buon lavoro di psicoterapia successivo, in grado di lavorare sul rapporto complesso mente/corpo, e volto ad accompagnare il paziente nella cura dei propri dolori più profondi.

Ricordiamoci comunque che la mente ha tempi di elaborazione lunghi rispetto al cambiamento, per cui è normale che nel post intervento la mente faccia fatica a riconoscere immediatamente la perdita di peso ( così rapida) e comincerà il suo lavoro registrando prima la grandezza degli abiti vecchi, le osservazioni degli altri sul cambiamento ecc....l'importante è darsi tempo e imparare anche ad automonitorarsi. La consapevolezza matura col tempo, ed ognuno ha il suo.
view post Posted: 29/6/2017, 09:30     +1Quando il confronto con gli altri genera ansia e non benessere -
Dott.ssa Rastelli Katia - Psicologa
Che cosa fa andar bene un intervento di chirurgia bariatrica (con riferimento al restrittivo)?
Dal mio punto di vista, quello psicologico, Prendersi il tempo per conoscersi.
Un intervento che vada a toccare l'aspetto dell'alimentazione, obbligando a porre l'attenzione a tutto quello che viene messo in bocca perché non faccia male, porta necessariamente a rallentare. Trovarsi uno stomaco tutto nuovo, del quale non si è neanche in grado di immaginare le nuove dimensioni, riporta il paziente a quando era neonato/bambino. Nello specifico a quando, attraverso lo svezzamento, ha imparato passo passo a conoscere le varie consistenze, sapori e sensazioni, a masticare e a fare le prime selezioni dei cibi. Fino a prima dell'intervento anche la mente era in grado, guardando un piatto di pasta, di farsi una minima idea rispetto alla quantità di cibo che ci sarebbe stata nello stomaco....questa connessione viene " resettata" con la riduzione dello stomaco. Lo stomaco, o comunque lo spazio atto a contenere il cibo, viene ridotto, mentre la mente rimane, in un primo momento, collegata alla vecchia immagine.
Ecco allora che diventa difficile immaginare quanto cibo ci possa stare, ecco tutto il grosso lavoro di conoscenza di se'.
È obbligatorio iniziare ad ascoltarsi. Si devono fare piccoli Bocconi, masticarli bene, deglutirli; è necessario registrare le sensazioni che dà il corpo, imparare a fermarsi quando questo dà dei segnali e, anche se le prime volte non si è sicuri di aver capito bene, fermarsi. Piano piano poi anche l'occhio comincerà visivamente a dare informazioni alla mente, la quale inizierà a formarsi l'idea delle nuove dosi. Se ci si concede tempo e attenzione si impara un nuovo modo di rapportarsi al cibo, dato necessariamente dal nuovo limite interno.

Fermarsi e ascoltarsi vuol dire anche trovare la propria quantità, la propria velocità, i propri specifici modi di abbinare i cibi e di gustarseli, il proprio modo specifico di mangiare in mezzo agli altri e il significato che ognuno di noi attribuisce al cibo ( e che fa spesso riferimento alla propria famiglia di origine), oltre al proprio specifico modo di ritagliarsi il tempo per farlo ( chiedendo aiuto, delegando qualcosa agli altri)
Perdere di vista questo principio, facendo riferimento a quello che mangiano gli altri e alle loro quantità, non tiene in considerazione che ognuno di noi e' un mondo a se', fatto di abitudini, gusti, paure, stress, motivazioni, immagini di se', aspettative, emozioni e relazioni più o meno supportive , che contribuiscono a creare un mix specifico ma anche, ovviamente, speciale.
Dopo l'intervento a qualcuno può bastare la critica della suocera per far andare di traverso il boccone (questa concedetemela!), a qualcuno viene voglia di esagerare in compagnia e ce l'ha come abitudine dura a morire, qualcuno è ansioso per natura per cui è terrorizzato dall'idea di esagerare e mangia anche meno del dovuto. Qualcuno riesce velocemente a riconoscere il cambiamento fisico e nel rapporto con se' stesso ( si sente più sicuro e soddisfatto, impara a prendersi cura di se') e qualcuno no, qualcuno lo fa a distanza di tempo, qualcuno non riuscirà a dirselo se non dopo che glielo avranno detto gli altri, qualcuno forse non lo farà mai o forse solo quando cambierà di conseguenza anche altre cose (compreso magari il partner, il lavoro, le situazioni che danno preoccupazione)

Ricordatevi quindi che solo una buona bussola interna vi può guidare.
Tutti i vostri professionisti di riferimento vi ricorderanno sempre, come un mantra, che ognuno di voi e' diverso dall'altro e che ognuno di voi deve trovare la propria specifica strada.
50 replies since 11/11/2015