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IL BENDAGGIO GASTRICO ( con video della tecnica dell'inserimento

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view post Posted on 25/9/2005, 01:06     +1   -1
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Posizionamento del bendaggio gastrico per via laparoscopica e calibraggio

Video del dottor Franco Ciampaglia

E’ un’ intervento restrittivo caratterizzato dal posizionamento di un anello di silicone attorno allo stomaco, nella sua parte superiore, in prossimita’ della giunzione esofago-gastrica. Alla chiusura dell'anello, lo stomaco assume la forma di una "clessidra asimmetrica", con una piccola tasca gastrica superiore ed il rimanente corpo gastrico collocato al di sotto del bendaggio.
Il funzionamento della procedura è quindi intuitivo : basta ingerire una piccola quantità di cibo, riempire completamente la "tasca gastrica" ed avvertire un senso di sazieta’ precoce .

Questo tipo di intervento chirurgico è indicato a tutti i pazienti che presentano le seguenti caratteristiche:
Indice di Massa Corporea (IMC) superiore a 40 o compreso tra 35 e 40 se in presenza di altre patologie associate che possano beneficiare del calo ponderale (ipertensione arteriosa, diabete, apnee durante il sonno, dolori articolari causati da un'artrosi documentata radiologicamente)
Precedente fallimento di tentativi di terapia dietetica o farmacologica durati almeno un anno
Capacità di comprendere la procedura e volontà di aderire alle regole comportamentali richieste
Assenza di dipendenza da alcol o droghe

Le principali caratteristiche dell’ intervento sono le seguenti:
• tecnicamente semplice (limitato al posizionamento di una protesi circolare di silicone attorno allo stomaco);
• Mini-invasivo ( tutte le protesi moderne sono prodotte per uso laparoscopico);
• Reversibile (la protesi puo’ essere rimossa ,qualora necessario,sempre per via laparoscopica,anche in caso di complicanze,senza alterare l’integrita’ anatomico-funzionale dell’ esofago-stomaco);
• Sicuro (caratterizzato da una bassa incidenza di complicanze);
• Regolabile ( il bendaggio è infatti dotato di una camera interna gonfiabile dall’ esterno.Gonfiando il bendaggio, si riduce il diametro interno,e si allunga il tempo di svuotamento della tasca gastrica, allungando nel tempo la sensazione di sazieta’

Gestione del paziente in fase pre-operatoria:
In presenza di un’ indicazione al trattamento chirurgico,il paziente viene sottoposto al seguente iter pre-operatorio:

1. Esami bio-umorali:
Emocromo, glicemia, colesterolo totale, HDL, trigliceridi, azotemia, creatininemia, uricemia, AST, ALT, fosfatasi alcalina, g-GT, bilirubinemia, tempo di protrombina, tempo parziale di trombina, fibrinogeno, protidemia totale e elettroforesi proteica, esame urine, sideremia, transferrinemia, elettroliti sierici, acido folico, Vitamina B12;
Curva da carico glicemico (OGTT), insulinemia, C-peptide;

2. Esami strumentali:
• Elettrocardiogramma;
• Radiografia del torace;
• Prove di funzionalità respiratoria;
• Esofago-gastro-duodenoscopia;
• Ecografia epato-spleno-pancreatica;
• Ecocardiogramma;

3. Valutazione del profilo di personalità:
• Colloquio psico-diagnostico.
• ricovero il giorno prima l’ operazione
Fase operatoria:
• intervento in anestesia generale della durata di circa 60 min.
• degenza: 2-3gg
Fase post-operatoria :
• Terapia del dolore
• Alimentazione: a 24 ore dall'intervento, dopo un controllo radiologico, verrà ripristinata un' alimentazione liquida che dovra' essere mantenuta per un mese.A partire dal secondo mese ,il paziente seguira' una dieta semi-liquida per passare poi, al terzo mese ,ad un'alimentazione piu’ completa

CONTROLLI:
a) dopo 7 giorni dall'intervento
b) con cadenza mensile o bimestrale nei periodi successivi
Alcuni consigli... dopo:
• A tavola non bisogna avere fretta: masticare bene, riappropriarsi dei sapori;
• Gustare il cibo, bere lentamente con parsimonia;
• Preferire i cibi solidi;
• Interrompere il pasto al comparire del senso di sazietà;
• Bere preferibilmente fuori pasto;
• Non alimentarsi al di fuori dei pasti principali;
• Evitare bevande energetiche e gassate, dolciumi;
• Graduale incremento della vita di relazione e dell'attività fisica;
• Presentarsi ai controlli periodici.



Il successo della procedura è legato ad alcune caratteristiche peculiari:

intervento tecnicamente semplice: limitato al posizionamento di una protesi circolare di silicone attorno allo stomaco;
mini-invasivo: tutte le protesi moderne sono prodotte per un esclusivo uso laparoscopico;
reversibile: la protesi può essere rimossa, qualora necessario, sempre per via laparoscopica, anche in caso di complicanze, senza alterare l'integrità anatomico-funzionale dell'esofago-stomaco;
sicuro: è caratterizzato da una bassa incidenza di complicanze;
regolabile: il bendaggio è infatti dotato di una camera interna gonfiabile dall'esterno. Gonfiando il bendaggio si riduce il diametro interno e si allunga il tempo di svuotamento della tasca gastrica (camera superiore), allungando nel tempo la sensazione di sazietà. E' come se si potesse regolare in una clessidra il passaggio della sabbia all'interno del restringimento.

Schemi di tecnica chirurgica
-Si eseguono le 5 piccole incisioni necessarie per l'introduzione degli strumenti. Il primo tempo della procedura è rappresentato dalla mobilizzazione del fondo gastrico (grande curva gastrica) mediante sezione del legamento freno-gastrico.
-Si calibra la tasca gastrica mediante il posizionamento all'interno dello stomaco di una sonda specifica munita di un palloncino che viene gonfiato con 15-20 ml. di aria. L'equatore del pallone, che distendendo lo stomaco nella sua parte superiore risulta ben visibile, rappresenta il punto d'inizio del tunnel retro-gastrico lungo la piccola curva. Il tunnel lungo la parete posteriore dello stomaco viene così eseguito mediante scollamento dei tessuti per mezzo di una pinza endoscopica
-Si introduce il bendaggio all'interno dell'addome e lo si afferra mediante la pinza, che ne permette il passaggio nel tunnel retro-gastrico.
-Si posiziona il bendaggio attorno allo stomaco nel punto prescelto.
-Si chiude il bendaggio attorno allo stomaco mediante l'uso di un apposito strumento.
-Il bendaggio gastrico viene fissato allo stomaco con 3 punti di sutura in modo da essere mantenuto nel tempo nella posizione prescelta.
-Come ultimo tempo si posiziona nel sottocute reservoir e lo si connette al bendaggio per le successive calibrazioni.

Il problema che più di frequente possono incontrare questi pazienti è il vomito che verrà evitato alimentandosi masticando lentamente e limitando il bere durante il pasto.
Principali Complicanze a distanza
Nel corso dei mesi e anni successivi all’intervento si possono verificare:
Dilatazione della tasca gastrica, con un meccanismo simile ma conseguenze diverse rispetto a quelle descritte per la gastroplastica. La dilatazione, infatti, può essere risolta con la semplice regolazione del bendaggio o, in rari casi, con un reintervento, attuabile per via laparoscopica, che prevede la sostituzione o il riposizionamento del bendaggio.
Scivolamento verso l’alto della parete gastrica attraverso il bendaggio. Anche lo scivolamento può essere risolto con la semplice regolazione del bendaggio o, in rari casi, con un reintervento, attuabile per via laparoscopica, che prevede la sostituzione o il riposizionamento del bendaggio
Progressiva erosione della parete dello stomaco da parte del bendaggio che può causare la sua penetrazione all’interno dello stomaco stesso. Questa complicanza, molto rara, richiede la rimozione del bendaggio, in taluni casi mediante gastroscopia, ma di regola mediante nuovo intervento chirurgico, quasi sempre laparoscopico.
Infezione del serbatoio posizionato sotto la pelle che può essere risolta con terapia medica conservativa o, in taluni casi, con la sostituzione o asportazione del serbatoio; trattasi di un intervente ovviamente molto poco invasivo in quanto non si agisce sul bendaggio posizionato attorno allo stomaco. Se l’infezione, invece, si è propagata sino al bendaggio o, come in rari casi può accadere, si origina dal bendaggio, può essere necessaria la rimozione del bendaggio, in taluni casi mediante gastroscopia, ma di regola mediante nuovo intervento chirurgico, quasi sempre laparoscopico.
Rottura del tubicino di connessione tra bendaggio e serbatoio che può richiedere un nuovo intervento, ovviamente molto poco invasivo in quanto non si agisce sul bendaggio posizionato attorno allo stomaco, ma su di una parte del sistema localizzata sotto pelle.

Si possono verificare episodi di reflusso alimentare che può provocare, in taluni casi, esofagite
Risultati sul peso corporeo.
Con questo intervento si ottiene mediamente una riduzione del 40-60% dell’eccesso di peso pre-operatorio, con uno stabile mantenimento del peso perso a lungo termine in pazienti che seguono un attento follow-up.
Mortalità
Il Bendaggio Gastrico Regolabile costituisce l’intervento chirurgico per obesità con la mortalità operatoria più bassa (0.05%-0.3% nelle varie casistiche); non sono registrati casi di mortalità a medio e lungo termine.

Edited by ornelladmin - 9/6/2017, 22:25
 
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view post Posted on 1/10/2006, 03:43     +1   -1
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Sistema LAP-BAND®– Indicazioni, controindicazioni, rischi, complicanze ed effetti secondari


Il sistema LAP-BAND® non è indicato per chiunque. È opportuno che il chirurgo decida di concerto con il paziente se si tratta della giusta tipologia di trattamento. Di seguito sono riportate alcune indicazioni e controindicazioni di cui il chirurgo tiene conto nelle sue valutazioni.

Indicazioni*
Il sistema LAP-BAND® è indicato nei seguenti casi:

-pazienti adulti (dai 18 anni di età in su);
-indice di massa corporea (BMI) pari a 40 o superiore oppure peso pari al doppio del peso ideale o di almeno 45 kg in eccesso rispetto al peso ideale;
-pazienti in sovrappeso da più di 5 anni;
-pazienti che siano riusciti ad ottenere un calo ponderale soltanto per brevi periodi di tempo;
-assenza di altre patologie che possano aver provocato l'eccedenza di peso;
-pazienti disposti ad accettare cambiamenti significativi nelle proprie abitudini alimentari e di vita;
-pazienti disposti a seguire con costanza le indicazioni dello specialista presso il quale sono in cura;
-pazienti che non abusino di bevande alcoliche.

Il sistema LAP-BAND® può non essere indicato nei casi in cui l'indice di massa corporea sia inferiore a 40. D'altra parte, il chirurgo può tenere conto di eventuali problemi di salute provocati dall'obesità oltre ad adottare altri criteri di riferimento da discutere eventualmente con il paziente.

Controindicazioni
Il sistema LAP-BAND® è controindicato nei seguenti casi:
-pazienti con malattie o affezioni infiammatorie dell'apparato gastrointestinale, come ulcere, gravi esofagiti o morbo di Crohn;
-pazienti con gravi affezioni cardiopolmonari che li rendano poco idonei all'intervento chirurgico;
-pazienti affetti da altre patologie che li rendano poco idonei all'intervento chirurgico;
-pazienti in condizioni di alto rischio di emorragie a carico dell'esofago o dello stomaco, quali varici esofagee o gastriche (dilatazioni varicose) oppure teleangectasie intestinali congenite o acquisite (dilatazione di piccoli vasi sanguigni);
-pazienti con ipertensione portale;
-pazienti con anomalie (congenite o acquisite) del tratto gastrointestinale come, ad esempio, stenosi stomali;
-pazienti con lesioni gastriche intraoperatorie, come perforazioni dello stomaco in corrispondenza o in prossimità della sede in cui s'intende posizionare il bendaggio;
-pazienti affetti da cirrosi;
-pazienti affetti da pancreatite cronica;
-pazienti in stato di gravidanza (se il concepimento è avvenuto dopo il posizionamento del dispositivo LAP-BAND®, è probabile che il bendaggio debba essere sgonfiato. Lo stesso vale se il paziente ha bisogno di un maggiore apporto nutritivo a causa, ad esempio, di una grave malattia; sono rari i casi in cui può essere necessaria la rimozione del bendaggio);
-pazienti dediti al consumo di alcool e/o sostanze stupefacenti;
-paziente non adulti (di età inferiore ai 18 anni);
-pazienti che presentino infezioni corporee generali o tali da rischiare di contaminare la sede dell'intervento chirurgico;
-pazienti che facciano frequentemente o cronicamente uso di farmaci steroidei;
-pazienti che non possano o non vogliano attenersi al regime dietetico imposto dalla procedura LAP-BAND®;
-pazienti con sospette allergie ai materiali contenuti nel dispositivo;
-pazienti con intolleranze sintomatiche verso i dispositivi impiantati;
-pazienti (o loro familiari) a cui siano state diagnosticate malattie autoimmuni a carico del tessuto connettivo, quali lupus eritematoso sistemico o sclerodermia, oppure pazienti che accusino i sintomi di una di queste malattie.

La motivazione è essenziale
Per poter effettuare l'operazione, il chirurgo deve essere certo che il paziente sia consapevole dei problemi causati dalla sua obesità. Inoltre, il chirurgo si accerterà che il paziente sia a conoscenza delle proprie responsabilità, quali l'accettazione di nuove abitudini alimentari e di vita. Il chirurgo prenderà in considerazione il trattamento qualora il paziente sia disposto a svolgere un ruolo attivo nel programma di dimagrimento, ma dovrà prima informalo dei vantaggi, degli svantaggi e dei rischi ad esso associati.

Rischi, complicanze ed effetti secondari che è necessario conoscere
Tutte le procedure chirurgiche implicano rischi. Quando si opta per una procedura, è bene conoscerne i rischi. Il chirurgo illustrerà al paziente nel dettaglio tutti i rischi e le complicanze che potrebbero insorgere, in modo che questi disponga di un quadro chiaro per poter prendere una decisione.

Rischi di carattere generale
L'impiego del sistema LAP-BAND® implica gli stessi rischi di qualunque altro intervento chirurgico. I pazienti che sono gravemente in sovrappeso sono esposti a rischi superiori, uno dei quali è il decesso, che può sopraggiungere in qualsiasi momento dell'intervento chirurgico o come conseguenza dello stesso, nonostante tutte le precauzioni adottate. Esiste un rischio di perforazione gastrica (lacerazione nella parete dello stomaco) durante o dopo la procedura, che potrebbe richiedere un ulteriore intervento chirurgico. In uno studio clinico condotto negli Stati Uniti, è accaduto nell'1% dei pazienti. Sempre in questo studio, non si sono verificati decessi durante o immediatamente dopo l'operazione. Con l'età, aumentano i rischi legati all'intervento chirurgico, che sono direttamente proporzionali anche all'eccesso di peso. Talune patologie, correlate o meno all'obesità, possono accrescere i rischi legati all'intervento. Esistono anche rischi associati alle medicazioni e alle metodologie impiegate nella procedura chirurgica. I rischi sono anche determinati da come l'organismo del paziente risponde all'impianto di un corpo estraneo. Tuttavia, i risultati divulgati su interventi chirurgici già realizzati dimostrano che il sistema LAP-BAND® può implicare rischi minori rispetto ad altri trattamenti chirurgici dell'obesità.

È possibile che insorgano complicanze a seguito dell'operazione. Alcune complicanze non sono gravi, mentre altre possono richiedere il ricovero ospedaliero e/o un secondo intervento chirurgico. Nello studio clinico condotto negli Stati Uniti, con un follow-up triennale, l'88% dei 299 pazienti studiati ha accusato uno o più effetti secondari di entità variabile tra leggera, moderata e grave. Tra le complicanze postoperatorie più frequenti sono state riscontrate nausea e vomito (51%), reflusso gastroesofageo (rigurgito) (34%), migrazione del bendaggio e/o dilatazione della tasca gastrica (24%) e occlusione del neostoma (ostruzione dello sbocco del bendaggio gastrico) (14%). Secondo lo studio, il dispositivo è stato rimosso nel 25% dei pazienti, per due terzi dei quali a seguito di effetti collaterali. Nell'11% dei pazienti si è verificata dilatazione o dismotilità esofagea (disfunzione dell'esofago), di cui gli effetti a lungo termine sono attualmente sconosciuti. Il 9% dei pazienti ha accusato costipazione, diarrea e disfagia (disturbo della deglutizione). Nel 9% dei pazienti è stato necessario un secondo intervento chirurgico per risolvere un problema del bendaggio o dell'intervento iniziale. Il 9% dei pazienti si è sottoposto ad un'ulteriore procedura per riparare una perdita o una distorsione del serbatoio. Il modello del serbatoio è stato migliorato. In quattro pazienti su 299 (1,3%) si è osservata un'erosione del bendaggio all'interno dello stomaco, per cui è stato necessario un secondo intervento di rimozione del dispositivo. Le tecniche chirurgiche sono state perfezionate per ridurre gli episodi di scivolamento. I chirurghi con maggiore esperienza nel campo della laparoscopia e delle procedure di bendaggio gastrico hanno riferito un minor numero di complicanze.

Tra gli effetti secondari considerati meno gravi, che si sono manifestati in meno dell'1% dei pazienti, si registrano: esofagite (infiammazione dell'esofago), gastrite (infiammazione dello stomaco), ernia iatale (dislocazione di parte dello stomaco sopra il diaframma), pancreatite (infiammazione del pancreas), dolore addominale, ernia, ernia in sede d'incisione chirurgica, infezioni, cute ipotonica, disidratazione, diarrea (frequente movimento intestinale con defecazione semi-solida), feci anomale, costipazione, flatulenza (gas), dispepsia (disturbo dell'apparato digerente), eruttazione, cardiospasmo (ostacolo nel transito del bolo alimentare a livello della giunzione esofago-gastrica, con conseguente eruttazione) ematemesi (vomito di sangue), astenia (affaticabilità), febbre, dolore toracico, dolore in sede d'incisione chirurgica, dermatite da contatto (eruzione cutanea), cicatrizzazione anomala, edema (gonfiore), parestesia (sensazioni anomale quali bruciore, punture di spillo o formicolio), dismenorrea (dolori mestruali), anemia ipocromica (bassa concentrazione globulare di emoglobina), perdite dal sistema di bendaggio, colecistite (calcoli biliari), ulcera esofagea, dislocazione del serbatoio, dolorabilità in corrispondenza del serbatoio, lesione della milza e infezione delle ferite. È responsabilità del chirurgo informare il paziente in merito a queste possibili complicanze, assicurandosi che comprenda il significato della terminologia medica.

Possibilità che il dispositivo debba essere rimosso
Il sistema LAP-BAND® è un impianto permanente, ma può presentarsi la necessità di espiantarlo o di sostituirlo in qualsiasi momento, ad esempio per gestire eventuali reazioni sfavorevoli del paziente. Può essere necessario rimuovere, riposizionare o sostituire il dispositivo qualora il calo ponderale non sia ritenuto sufficiente.

Rischi specifici e possibili complicanze
Di seguito riportiamo rischi e complicanze specifici del trattamento:
-ulcerazione;
-gastrite (irritazione della mucosa dello stomaco);
-reflusso gastroesofageo (rigurgito);
-pirosi gastrica;
-edema gassoso;
-disfagia (difficoltà a deglutire);
-disidratazione;
-costipazione;
-riacquisto del peso;
-decesso;

L'intervento di chirurgia laparoscopia in sé presenta possibili problematiche, tra cui:
-lesione della milza o del fegato (in alcuni casi è necessario ricorrere alla splenectomia);
-danni ai vasi sanguigni;
-problemi polmonari;
-trombosi (coaguli di sangue);
-rottura della ferita;
-perforazione dello stomaco o dell'esofago durante l'intervento chirurgico.

Non sempre si può ricorrere alla chirurgia laparoscopica. È possibile che il chirurgo debba passare all'intervento di chirurgia "a cielo aperto" tradizionale per alcune delle motivazioni già esposte. È accaduto in circa il 5% dei casi oggetto dello studio clinico statunitense.

Possono inoltre verificarsi problemi direttamente legati al sistema LAP-BAND®:
-sgonfiamento spontaneo del bendaggio a causa di una perdita presente nel bendaggio stesso, nel serbatoio o nel connettore;
-scivolamento del bendaggio;
-scivolamento gastrico;
-dilatazione della tasca gastrica;
-occlusione del neostoma (sbocco della tasca gastrica);
-erosione del bendaggio nella parete gastrica.

L'ostruzione dello stoma gastrico può essere provocata da:
-cibo;
-gonfiore;
-posizionamento non corretto del bendaggio;
-gonfiaggio eccessivo dell'anello;
-scivolamento gastrico o del bendaggio;
-distorsione della tasca gastrica;
-dilatazione della tasca gastrica.

Sono stati riscontrati casi di allungamento o dilatazione dell'esofago, probabilmente causati da:
-posizionamento non corretto del bendaggio;
-bendaggio troppo stretto;
-occlusione del neostoma;
-eccessivo introito alimentare;
-vomito eccessivo.

I pazienti con disfunzioni esofagee possono essere più facilmente esposti a questa problematica. In questi casi, l'esofago ha difficoltà a far progredire il cibo. Un segnale è rappresentato dalla difficoltà a deglutire.

Il calo ponderale ottenuto con il sistema LAP-BAND® è solitamente più lento e graduale rispetto ad altre procedure chirurgiche di dimagrimento. È opportuno evitare di stringere il bendaggio in modo eccessivo o troppo rapido nel tentativo di accelerare il dimagrimento, in quanto ne potrebbe conseguire una dilatazione della tasca gastrica e/o dell'esofago. Occorre insegnare al paziente a considerare il bendaggio come uno strumento che può aiutarlo a ridurre la quantità di cibo ingerita.

Sono possibili infezioni. Inoltre, il bendaggio può subire un'erosione all'interno dello stomaco.Ciò può verificarsi subito dopo l'intervento chirurgico oppure a distanza di anni, sebbene quest'ultima evenienza sia più rara.

Le complicanze possono indurre un ridotto calo ponderale, se non addirittura un riacquisto di peso. Possono insorgere altre complicanze che richiedono un ulteriore intervento chirurgico per l'espianto, il riposizionamento o la sostituzione del bendaggio.

Alcuni pazienti accusano nausea e vomito più spesso di altri.
Consigliare al paziente di sottoporsi a visita medica immediata in caso di vomito persistente.
Un rapido calo ponderale può provocare sintomi di:
-malnutrizione;
-anemia;
-complicanze correlate;
Il calo ponderale ottenuto può risultare insufficiente o nullo. Possono inoltre insorgere complicanze correlate all'obesità.

In caso di complicanze, bisogna prendere in considerazione l'ipotesi di un ricovero prolungato nonché quella di un successivo ricovero. Può inoltre manifestarsi una serie di complicanze meno gravi, il cui impatto sul tempo del decorso postoperatorio può essere trascurabile.

Maggiori complicanze possono insorgere in pazienti con affezioni pregresse, quali diabete, ernia iatale voluminosa (dislocazione di parte dello stomaco nella cavità toracica), esofago di Barret (grave infiammazione cronica del tratto terminale dell'esofago) o problemi emotivi o psicologici. Spetta al chirurgo valutare la gravità dei sintomi e se il paziente è idoneo o meno alla procedura LAP-BAND®. Il rischio di complicanze aumenta anche in caso di precedenti interventi chirurgici nella stessa sede. Inoltre, se la procedura non viene eseguita per via laparoscopica da un chirurgo esperto, il rischio di complicanze può essere maggiore.

Si consiglia cautela nella prescrizione di farmaci antinfiammatori che possano irritare lo stomaco, quali aspirina e farmaci antinfiammatori non steroidei.

Ad alcuni pazienti vanno prescritti integratori quali folato e vitamina B12 per mantenere il normale tasso di omocisteina. Livelli elevati di omocisteina possono accrescere i rischi di problemi cardiaci e difetti congeniti del midollo spinale.

Lo sviluppo di calcoli biliari può essere una conseguenza di un rapido calo ponderale e potrebbe richiedere l'asportazione della colecisti.

Non sono stati riferiti casi di malattie autoimmuni conseguenti all'uso del sistema LAP-BAND®, mentre si riportano casi di autoimmunopatie e malattie a carico del tessuto connettivo (tra cui lupus eritematoso sistemico e sclerodermia) susseguenti all'impianto persistente di altri dispositivi in silicone. Attualmente, non esistono prove cliniche definitive a sostegno di una correlazione tra le malattie del tessuto connettivo e gli impianti di silicone. Da lungo tempo sono in corso ricerche atte a valutare più approfonditamente questa ipotesi. È comunque opportuno informare il paziente che qualora si manifestassero sintomi di autoimmunopatia dopo il posizionamento del bendaggio, può essere necessaria una terapia o addirittura l'espianto del bendaggio stesso. Inoltre, la procedura LAP-BAND® può non essere indicata per i pazienti con sintomatologia da malattia autoimmune.

Espianto del bendaggio
Un vantaggio del sistema LAP-BAND® è che se il dispositivo è stato posizionato per via laparoscopica, è possibile espiantarlo con la medesima tecnica, anche se, in taluni casi, è necessaria una procedura "a cielo aperto" tradizionale per rimuovere il bendaggio. Nello studio clinico condotto negli Stati Uniti, il 60% dei bendaggi espiantati è stato rimosso in laparoscopia. I chirurghi riferiscono che dopo l'espianto del bendaggio, lo stomaco ritorna in condizioni sostanzialmente normali.

Al momento, non esistono motivazioni note che inducano alla necessità di sostituire o rimuovere il bendaggio, a meno che non insorgano complicanze o non si registri un'assenza di calo ponderale. È comunque difficile stabilire se il bendaggio rimarrà in sede per tutta la vita, in quanto prima o poi potrebbe presentarsi la necessità di rimuoverlo o sostituirlo. Per l'espianto del dispositivo, è necessaria una procedura chirurgica, con tutti i rischi e le possibili complicanze associate ad ogni intervento chirurgico. Più si eseguono procedure sul paziente, più aumenta il rischio di complicanze, quali erosioni e infezioni.

*Linee guida pubblicate dall'ASBS (American Society for Bariatric Surgery), dall'NIH (National Institutes of Health) e dall'IFSO (International Federation for the Surgery of Obesity).


www.inamed.com/italy/products/obesi...pband/risk.html

Edited by ornelladmin - 13/12/2013, 02:37
 
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