SCHEDA DI PRESENTAZIONE- nome di battesimo: Vanessa
- età: 25
- data del compleanno: 10 Giugno
- provenienza: Padova
- come ci hai trovati?: Tanti anni fa, facendo ricerche sulla chirurgia bariatrica
- peso di partenza:- peso attuale:- altezza: 170 cm
- il percorso contro l'obesità infiniti percorsi dietologici, fallimentari. Un primo approccio verso la chirurgia bariatrica con una DBP che non ho poi fatto, finalmente sleeve gastrectomy il 30 Ottobre 2014
- chi ti aiuta nel tuo percorso? io, la mia famiglia, gli amici e non posso non citare il meraviglioso Dr. Marinari con tutta l'equipe
- racconta la tua storia: Ciao! Dopo tanti anni (mi sa che la prima volta è successo nel 2009
) passati a leggervi e a carpire preziosissime informazioni (senza le quali, probabilmente, non sarei giunta al mio obiettivo, per questo meritate un grazie enorme) ho finalmente deciso di provare ed entrare anche io a far parte della ciurma. Mi chiamo Vanessa, ho 25 anni e, come penso molti, le ho provate tutte, dietologicamente parlando, per combattere l'obesità. Sono sempre stata sovrappeso (tanto da cominciare la prima dieta a due anni), ma con un risultato di insieme ancora "accettabile". A forza di stare perennemente a dieta e fare sport, la situazione è stata sotto controllo fino a, più o meno, otto anni fa. Da lì in poi tutto è andato a rotoli, dalla mia situazione famigliare (già complicata), al mio peso, che è aumentato esponenzialmente. Non posso dire di non essermene accorta, ma sicuramente non ho preso reale coscienza della situazione fino a quando la frittata, e che frittata, non era fatta. Non è stata colpa di nessuno; né di mia madre (che, pur lottando con l'anoressia con le unghie e con i denti, non mi ha mai fatto pagare lo scotto né della sua malattia, né della mia obesità, anzi. È sempre stata la prima a spronarmi e supportarmi in questa lotta), né di mio padre, nonostante i suoi modi (il disprezzo non è mai una buona arma per smuovere le coscienze, anche se nella tua testa lo vuoi fare a fin di bene), e nonostante sia stato l'unica persona della mia vita a tentare di crearmi un complesso per la mia, per lui, intollerabile condizione fisica, specialmente estetica. Col senno di poi ho capito che era solo un uomo fragile che tentava di far di me, come aveva tentato con mia madre, la sua creazione perfetta, con forse buone intenzioni, seppur molto mal dimostrate. Ma non sono più arrabbiata. Insomma, se colpa c'è, è stata solo mia. Troppo assorbita da tutte le cose che avevo da fare (il lavoro, le persone intorno a me, la mia famiglia - aggiungeteci un coma della mamma nel 2007 e la morte di mio nonno nel 2010, con tutto ciò che ne consegue), non mi sono, appunto, resa conto di quello che NON stavo facendo: badare a me. Ero, e sono ancora, piuttosto sana: analisi buone, nessun dolore... Mi sentivo tranquilla. Arriviamo al 2011. Qui, e a mente fredda mi rendo conto che, pur sbagliando, ha fatto la mia fortuna, è intervenuto mio padre. Con la sua proverbiale delicatezza, degna di un rullo battistrada, ha cominciato a darmi nuovamente il tormento per il mio fisico. Io, nel frattempo, avevo già cominciato a cercare una soluzione alla mia situazione: esasperata, un giorno di luglio presi coraggio e chiamai per prenotare una visita a Roma. Tuttavia mia madre, pur decisa a rispettare la mia scelta, non era convinta a causa della distanza: "e se ti senti male all'improvviso, e se succede qualcosa". Alla fine, anche la mia convinzione cominciò a vacillare. Fortuna vuole che incappai in Silvia, silviadigit, che con estrema pazienza e infinita gentilezza (non ti ringrazierò mai abbastanza, Silvia), mi disse: perché non provi a Bergamo, da Marinari? E ci provai. Prima visita a Settembre 2011, idonea per DBP, tutto va bene e il 15 Dicembre entro in sala operatoria. Ne esco però con un nulla di fatto: purtroppo nell'utero il dottore trova una massa tumorale di 15 cm di diametro (il giorno dopo scoprirò essere benigna e più avanti il mio ginecologo mi confermerà essere una cisti sierosa, curata con pillola). La delusione fu immensa, e anche la rabbia. Tornai a casa con l'animo che pesava più del mio stesso corpo. Da qui, passano due anni e mezzo, forse i più tremendi, intensi e stancanti della mia vita, culminati con la morte di mio padre. Dire che dopo io, mia madre e mio fratello abbiamo fatto un viaggio fino all'inferno e ritorno, forse non rende abbastanza l'idea. Io ho perso la bussola, non capivo più chi fossi e ho cominciato un percorso psicoterapico. Ho conosciuto il buio infinito della depressione, l'insonnia, l'astenia. Ho capito cosa significa quando dicono "perdere la cognizione del tempo". Ho passato mesi semplicemente ad esistere. Molto lentamente, ho cominciato a tornare alla vita umana. Arriviamo a Luglio 2014 (luglio e settembre sono frequenti per noi, a quanto pare), e alla Tv c'è un'intervista con Marinari. Mia madre mi chiama (lei non si è mai arresa, e in realtà nemmeno Marinari. Continuò a chiamarmi per due anni, ma io ero troppo stupida ed accecata dalla delusione), mi dice "Guarda, c'è Marinari!". La mia prima reazione fu di rifiuto, mi arrabbiai pure, con lei. Passò qualche giorno, mi trovai a cercare il numero della Gavazzeni. Dissi: " Mamma... E se chiamassimo?" "Come vuoi tu. Chiamo?" "No, non chiamare. Sì, chiama". Non feci nemmeno in tempo a finire la frase che mia madre già tornava con una data per la visita, 18 agosto. Da lì è ricominciato tutto. Torno dal Dottore, nemmeno fossi il fantasma del Natale passato. Parliamo, parliamo a lungo e a fondo. Lui è lo stesso medico meraviglioso di tre anni prima, io una ragazza un po' più grande e molto diversa, anche se, fortunatamente, non nel peso. Tutto questo papiro (perdonatemi), per far capire per quale motivo io non fossi più idonea per la DBP e per quale motivo Marinari è realmente un medico grandissimo, un professionista che non lascia a casa il lato umano (e a cui io non sarò mai abbastanza grata), che fa solo ciò che è meglio per chi si trova di fronte. Fu molto chiaro: la DBP (soprattutto il post-operatorio), sarebbe stata troppo stressante, emotivamente e psicologicamente parlando, per me. Decidemmo per la sleeve, pur avendo io qualche riserva, dubbiosa di non essere abbastanza brava per sostenerla. Il 22 Settembre prericovero e il 30 Ottobre (ho chiesto io di spostare la data di ben un mese, altrimenti i tempi sarebbero stati molto più veloci), finalmente mi operano. Il resto è storia. Certo, l'adattamento alla sleeve, inizialmente, non è stato una passeggiata nel prato, ma perché io sono una rompi balle e non tolleravo la convalescenza. Devo dire che adesso io e la sleeve viviamo una convivenza felice. Sto bene, sono soddisfatta di come sta andando il percorso, ho cambiato gusti ed abitudini alimentari, ho un buon equilibrio. Adesso mi piacerebbe davvero confrontarmi, se ne avrò la possibilità, più attivamente con altri sleevati (ho ancora tanto da imparare! Per questo ho deciso di iscrivermi
).
Grazie ancora a tutti voi e perdonatemi per l'ignobile prolissità
- altro:Edited by Loti - 30/5/2015, 22:50