CITAZIONE (Peraspera @ 26/2/2023, 14:43)
Non è che voglio riprendere lo stile di vita che mi ha portato a queste condizioni, ma vorrei un giorno, tra 3/4 anni, poter andare a un pranzo/cena e concedermi un pasto "normale" senza che mi sia fisicamente impossibile o che ci siano cose che mi siano vietate.
Il "problema", Peraspera, risiede tutto in un solo termine:
"normale".
Si fa fatica a definire tutto ciò che è
"normale" nel corso di un'esistenza. Ci sono movimenti, conformismi, religioni, precetti, mode... ma alla fin fine rimane il fatto che
"normale" non esiste.
"Normale" è agganciato a dei requisiti, a una scala di valori.
Nel nostro caso, tu ti riferisci a una normalità che esiste oggi nella tua odierna scala di valori; Andrea, invece, porta in dote la testimonianza di una differente scala di valori che è la "nostra" di operati e che ci predispone a un'altra normalità.
Un pasto
"normale" per alcuni è partire dall'antipasto, passare tutte le portate, arrivare al caffé prendendo il dessert e concludere con uno sgroppino; per altri, mangiare solo il primo o solo il secondo. E parlo di non operati.
Se e quando fossi operata, "normale" sarà per te un apporto di cibo moderato nelle quantità: tanto o poco dipende dalla soluzione scelta. Quando ci riferiamo a questa normalità, parliamo di qualcosa che senti naturale: ti sembreranno esagerate alcune scelte dei commensali; a te andrà perfettamente bene quello che potrai mangiare. Tutt'al più dovrai scegliere a cosa dare più rilevanza...
Il discorso più "reale" e concreto - quello che esula da fraintendimenti e pretese di creare categorie nette di comportamento alimentare - è a mio avviso l'altro: "cose vietate".
Qui il dubbio capisco che sia molto più forte. L'ho avuto pure io prima della mia operazione. Mi spaventavano le limitazioni, le rinunce, le "gabbie" a priori.
La risposta a questo quesito è legata sia al tipo d'intervento che si va a fare (dalle esperienze di chi conosco ha fatto il bendaggio - con esiti a medio termine infausti! -, questa soluzione è una delle meno confortevoli in assoluto), sia alla bravura del chirurgo e della struttura che opera, che da come reagiamo noi all'intervento (visto che non siamo tutti eguali e quindi non esiste una normalità nel campo delle reazioni).
Nel mio caso, dopo a quasi un anno e mezzo dal mio mini bypass io posso dire che posso veramente mangiare qualsiasi cosa: quegli alimenti di cui avevo temuto la perdita secca mi sono tutti consentiti e ad oggi non ne ho scoperti di nuovi che mi diano problemi. Questo comporta una responsabilità in più, perché c'è un freno mentale in meno...
Ieri ad esempio ero a cena con amici e sapevo che a fine serata ci sarebbero state buonissime fette di torta. Ho mangiato tutto: 2 cucchiai di risotto, 2 cucchiai di formaggio fuso, verdure cotte, verdure crude, un po' di pane tostato e poi ... c'erano ben 6 varietà di torte differenti. Me ne interessavano 4. Ne ho mangiate 4. Piccoli assaggi... alla fine è come se abbia mangiato 1 fetta di torta, ma per me è stato
"normale" così: nessuna idea né di privazione né di rinuncia. Tra l'altro avevo sciato: 2.000 calorie bruciate in 4 ore. Intendo: ci si regola moltissimo con l'attività fisica. Se ho una giornata casalinga, mi regolo su una dieta leggera; se prevedo di far sport, posso arrivare a mangiare quanto prima dell'operazione (anche se in più pasti).
Vorrai fare una cena "anormale" rispetto a come sarai, ma "normale" per come eri prima? Se andrai a farti la tua passeggiata di 5 km e ti farai un'oretta di sport, sta sicura che poi potrai concedertene il lusso.