Eccomi!
Un abbraccio a tutte e soprattutto a Titti che mi ha dolcemente definito un "po' insofferente" mentre ero furibonda e che mi ha rincorso costringendomi a parlare anche quando volevo solo chiudermi a riccio.
Siete grandi, ragazze!
Andiamo con ordine.
Lo sapete tutte che il mio intervento è stato fatto in clinica perché ho l'assicurazione sanitaria aziendale.
Beh! Non credo di aver voglia di riprovare una clinica in futuro. La Mater Dei è tra le migliori a Roma eppure l'assistenza che hai in ospedale - dove hai medici che vanno e vengono a tutte le ore - in clinica non la hai. Per avere un analgesico per il mal di testa, devi telefonare al tuo medico che telefona in clinica. Un assurdo. Certo, camera singola con bagno, ma proprio nessuna assistenza aggiuntiva rispetto ad un ospedale, anzi...
Comunque, mi ricovero domenica 5 nel pomeriggio per la polisonno e, con la polisonno, non riesco a dormire bene (il medico mi ha poi detto che me la sono smontata nel sonno) e mi sveglio con il mal di testa. La mattina del 6 passa tra l'RX torace, l'elettrocardiogramma e una visita dell'internista.
Alle 15:30 del 6 il mal di testa è così forte che ho la nausea. Mi portano in sala operatoria con il camice bianco e delle bellissime mutandone di rete con pannolino post-partum (perché, come al solito, non mi faccio mancare niente e sono anche indisposta). Ago cannula nel braccio (ma perché non sulla mano) e nanna. Mi risveglio alle 16:00 con la pessima notizia che invece di farmi un bypass gastrico mi hanno fatto una polipectomia duodenale! Non esattamente la stessa cosa!
Il chirurgo mi spiega che con un pregresso di polipi al duodeno lui non farà mai un bypass e che al massimo posso fare una sleeve.
Io so che non è del tutto vero, nel senso che c'è anche il bypass gastrico funzionale ma non mi convince. Non che la sleeve mi convinca, ma le motivazioni sono diverse. Per la sleeve, ho paura che la mia compliance non sia sufficiente; per il bypass funzionale, ho un po' di timore ad effettuare un intervento ancora poco proposto. Il bypass "normale" è il golden standard della chirurgia bariatrica e mi sentivo tranquilla.
Comunque, passo pomeriggio e notte a pensare e decido di fare la sleeve. Ripeto, non sono convinta di potercela fare, ma ho scelto un intervento "poco" invasivo, molto praticato (anche se relativamente nuovo) e, comunque, già inserito con buon successo nei percorsi di chirurgia sequenziale (che volevo evitare ma...).
Martedì 7, ore 14:00, di nuovo in sala operatoria ma con un anesteista diverso che decide di togliere l'ago cannula del giorno prima e metterne un'altro sulla mano (ma mi avete preso per un puntaspilli?).
Verso le 17:00 sono già in camera, senza calze/gambali, senza sondino e senza catetere. Solo 4 buchetti sul pancino + un drenaggio.
La storia della pompa antalgica chiusa ve l'ha già raccontata Titti. Mio fratello è dovuto andare a strillare in Direzione per avere qualcuno che venisse a vedere perché avevo dolore. Con l'aiuto dell'antidolorifico, la notte passa.
Il giorno dopo ho ancora l'antidolorifico e la flebo di idratazione/nutrizione e...il mal di testa (che scoprirò poi, essere causato dalla flebo troppo veloce). Passa il chirurgo la mattina e mi dice che, fatto il transito nel pomeriggio, la mattina dopo posso andare a casa. EVVIVA!!!!!
Il transito va bene. Il liquido amarissimo, al sapore di anice e dalla consistenza della colla per carta da parati, riesce anche a rimanere nello stomaco.
Torno in camera ed aspetto che ripassi il chirurgo per lasciare il foglio di dimissione per la mattina dopo. Alle 20.00 lo chiamo e mi risponde che non ha fatto in tempo a passare e che sarò dimessa venerdì. NOOOOOOOOOOOOO!
Il giovedì non passa mai. Neanche una visita, visto che avevo detto a tutti che sarei stata dimessa. Comunque, passa. Niente antidolorifici, niente nutrizione. Solo l'eparina e un po' di the zuccherato ogni tanto.
Finalmente venerdì...via il drenaggio e....CASAAAAAAAAAAAA.
