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| Buona Pasquetta a tutti! Come state? Come procede?
Vediamo su cosa posso aggiornarvi.
Lo scorso anno in prossimità della Pasqua (che cadde a Marzo) mi venne chiesto di aiutare in ufficio per smaltire il lavoro in esubero, in quanto, sotto le festività il carico lavorativo è maggiore e si panifica a ritmi più che raddoppiati. Avrei dovuto trascorrere con loro dentro in ufficio un paio di settimane.. è passato già più di un anno. Già lo scorso anno mi chiesero di lasciare i negozi ed io nn volli. Dissi che io non ero da ufficio e preferivo stare in negozio. Mi consentirono di fare entrambi perché con assiduità i negozi mi impegnavano solo 2 mattine a settina, una delle quali, domenica che ufficio non lavora (in teoria). Per coprire le ferie nei negozi (altri PdV che nn sono i "miei" fissi) non risulto' un problema perché la mia presenza in ufficio era richiesta per mezza giornata e quindi potevo coprire nell'altra metà le commesse che andavano in ferie, in quanto ognuna di loro lavora per mezze giornate. Ogni punto vendita ha 2 commesse, una lavora il mattino e l'altra al pomeriggio. Ed in ufficio era indifferente in quale arco della giornata ci fossi, purché ci fossi. È passato un anno e a ridosso della Pasqua, mi son trovata di nuovo a dover parlare con il capo. Sapeva che se non mi avesse imposto un bivio non avrei mai scelto. Il bivio è stata appositamente creato affinché io potessi compiere una sola scelta. Mi ha chiesto di scegliere tra negozi o ufficio.. loro si aspettavano e volevano scegliessi ufficio. Io ho chiesto del tempo per pensare. Mi ha concesso 24h. Repentinamente in ufficio eravamo uno in meno. La prima soluzione prospettata dal capo non mi vedeva coinvolta quindi io avrei continuato a fare il mio sia in sede che in negozio.Anche se aveva provato a chiedermi se fossi interessata ma io avevo risposto che non potevo, dovevo coprire le ferie delle ragazze. Tutto ciò fin quando il mio superiore (che nn è il capo) è venuto a conoscenza del nuovo assetto stabilito.. e lui, lì,ha spintonato affinché non fosse il mio collega (quello che mi piaceva) ma io ad affiancarlo. È per questo che mi son ritrovata seduta a parlare col boss e a comunicargli che rimanevo nei negozi. Non se lo aspettava e la reazione non è stata delle più gioiose. Non capiva se fosse paura per le responsabilità del nuovo incarico o se fosse per il mio attaccamento ai negozi. Qualsiasi scelta io avessi fatto mi sarebbe pianto il cuore. Io mi sono trovata bene sia nei negozi che in ufficio. In questo anno ho avuto un rapporto buono sia con le commesse che con chi lavora in sede. Ma i negozi per me sono vita, espressione, sorrisi. Sono espressività, creatività nel momento in cui devi allestire i banchi. È battute e scherzo con la clientela. È un mix di emozioni nell'arco delle ore. Lasciare i negozi mi é dispiaciuto. Ci ho pianto insieme alla collega del Punto vendita che la prima volta che ci entrai più mi spaventava. Adesso è quello che più ho amato. Si amo il mio lavoro. Penso mi abbia cambiata a livello personale. Solo che il capo mi vuole in sede a giornata intera. Gli ho detto che nn ho le competenze per quel che richiede lui. Ma è lui che vuole. Io tutta questa fiducia che il capo e il mio superiore hanno nelle mie capacità, io non le ho! Ho capito perché perché il superiore ha spinto sul capo per me. Non tanto per me ma perché percepisce l'altro meno affidabile. Io ci.provo ma non garantisco nulla.
Ironia della sorte il mio collega di cui tanto ero invaghita è innamorato della mia collega nonché mia amica. Lasciateglielo credere. Se non ero io che a muso duro affrontavo la cosa ancora nn ne avrei saputo nulla. Io dal canto mio ho fatto il giusto. Io sto serena. É lei che è nervosa in mia presenza.. Le mi ha rifilato alcune scuse me le son fatte andare bene. Ma perché mi servivano per placare l'animo. Io devo lavorare con entrambi! Ha detto che lei nn stava dando lui un'occasione al 90% a causa mia, perché su piatto della bilancia ci stava la mia amicizia (ed è per questo che ci stava già uscendo da settimane..vabbe!!). Le ho detto che nn sono nessuno per impedire un amore, che non può appiopparmi la responsabilità di nn aver permesso loro di vivere un amore a causa mia.Se fosse l'uomo della sua vita?? Che fa? Da la colpa a me che le ho impedito di viverlo??Se le cose tra loro vanno o no deve dipendere solo da loro! Non possono pararsi il culo dietro me. Io mi son sentita tanto ferita ma consapevole di esserne uscita pulita, a testa alta e da signora. Lei è nervosa in mia presenza. Lui mi è passato. Ringrazio lei per questo. Ora che sono tornata oggettiva vedo tutte le cavolate che fa e perché il mio superiore ha spinto per me.
Ho passato un periodo un po' difficile ma sto recuperando le esperienze adolescenziali che mi son mancante in questi anni.
Mi rendo conto di essere una Carolina diversa rispetto a quella di 1 anno fa. Mi dispiace solo che nn so gestirmi e faccio del male a me stessa tra cibo e sigarette. Non so se sarò capace di affrontare questa sfida. Ma devo trovare un equilibrio per me stessa. Altrimenti non solo ne esco.licenziata ma anche distrutta
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