Non so cosa sia per voi la corsa, ma per me la corsa è un groviglio di emozioni e sensazioni spesso contrapposte ed concatenate che alla fine instaurano un equilibrio e la eleggono l'attività di mia preferenza. Quando sono sulla strada ( non so se sono io padrona della strada o lei di me, e molto più probabilmente siamo complementari) si innesca in realtà il conflitto. Non però tra una me e l'altra,ma tra una me ed altre almeno 30 Carolina! Una cosa assurda!! ma vediamone il lato positivo,pensare a questo dettaglio mi ha permesso di conquistare 5 minuti di "strada ". E' una lotta articolata,La prima vocina che salta fuori è la Me stessa che appena sente l'affaticamento vorrebbe mollare tutto, fermarsi e mandare tutto al diavolo, poi fa capolino la Carolina un pò meno pigra,amante della camminata che preferirebbe la sua amata alternativa ma da essa si diramano varie opzioni a seconda della velocità del passo, la lunghezza del tratto da percorrere e della pigrizia che la domina, poi c'è la Me che vorrebbe correre soft, la me che vorrebbe rallentare, la me che vorrebbe fare solo altri 2 minuti...e tra altre mille trionfa Poi la Carolina più importante, forse la più forte nella sua debolezza, quella che cerca di "sopravvivere un minuto dopo l'altro e fa leva sull'essere scampata "all'agonia" di quegli attimi precedenti e che, quindi se ce la fatta a reggere fino a quel momento, può tentare di andare avanti per un altro momento e magari ad un passettino più veloce. E' la Carolina che timidamente ma con molto coraggio cerca di buttarsi sempre oltre basando i suoi passi su piccoli obiettivi, raggiunti i quali ne fissa altri leggermente più in "alto".
Forse è quella che ottiene la meglio perchè ogni volta ne resta sorpresa, emozionata, di vedere come se la mente ha il coraggio di buttarsi oltre "l'ostacolo",quello che crede essere il suo limite corporeo, si accorge che il suo corpo in realtà, ad ogni ulteriore allenamento,ha alzato l'asticella della soglia limite rispetto al precedente.
La Carolina dell'AttimoDopoAttimo ottiene meraviglia,stupore compiacimento che le permettono di avere la meglio sulla Carolina "Divano", che arrendendosi otterrebbe solo Delusione, disgusto, insoddisfazione. Scegliendo di fare il "NonFare" accetterei le conseguenze che non cerco, che non ambisco.
Questa lotta tra il labirinto di voci e pensieri nella mia testa non si arresta quando "spezzo il fiato" ma è un conflitto costante, sempre presente per tutto il percorso... ed influisce sulla quantità per tempi e km, ma sembra che, ad ora, la Carolina più "umile" ha la meglio e ogni giorno conquista quel piccolo tassello in più di percorso...nel sogno, di un giorno essere uno dei tanti puntini lungo il percorso di una maratona (lasciamola almeno sognare )
Forse è tutta questa mescolanza di sensazioni che rende magica la corsa, la rende e ti rende Viva!!perchè avverti proprio il confitto che a sua volta ti permette maggiormente di renderti conto concretamente di ogni piccola conquista e che questa significa aver vinto la sfida con se stesse... o meglio con mille se stesse
Ho anche pensato che l'uomo, il corpo, è sempre in grado di fare, il vero problema di decidere se
fare o
non fare risiede nel coraggio di affrontare le conseguenze, gli effetti di ciò che facciamo/faremo.
Anche il "Non-fare " è cmq una presa di decisione, un fare.
A volte credo che opto per il non-fare perchè spaventano meno (sono più "sicure, meno sconosciute) le conseguenze di questa scelta che di quella del fare.
A volte sono sempre più convinta che il limite sia nella testa più che nel corpo -il corpo può molto di più di ciò che noi crediamo.. e questo "credere"ci porta a sottovalutare le sue possibilità (che peccato)
Quando decidiamo di
fare, ciò che credo davvero importante, è l'accettarne i risvolti (spesso ignoti) e spesso sono questi che ci fanno paura e dunque ci limitano nascondendoci dietro la "scusa" del corpo.
Non so nemmeno io che mi passa in questo periodo per la testa
quando andavo alle superiori e toccava studiare filosofia, non ci capivo nulla, pensavo fossero tutti folli
invece credo che quei folli pensieri e folli ragionamenti scaturiscono da soli con l'esperienza vita.. il problema che io sono carente di esperienza vita ,attualmente, figuriamoci in età adolescenziale...Non li capivo proprio... invece adesso mi sento un po folle come ritenevo loro
Ed adesso mi ritrovo anche io in questi folli labirinti di pensieri, certo piccoli e rapportati alla mia scarna realtà ma sono ragionamenti di mia piccola "conquista". Lo so, sono indietro ma sono tutti miei, originali
e si vede