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| Tutti i disturbi di conflittualità con cibo ed immagine corporea risentono di influenze sociali, ambientali, psicologiche e metabolico/nutrizionali.
In particolar modo è il sesso femminile ad essere maggiormente colpito da queste forme in cui la difficile accettazione di sè si manifesta con un'evidente insofferenza nei confronti del proprio corpo e il conseguente alterato rapporto con il cibo.
In tutte le condizioni di bassa autostima, di incapacità ad autodeterminarsi, il corpo e il cibo possono diventare mezzi sicuri di sfogo o di autocomprensione e, allo stesso tempo, di punizione o di autocontrollo.
La realtà resta l'evidenza di una difficoltà crescente ad affrontare le proprie problematiche personali, un tentativo di soffocare sotto il cibo (inteso anche come pensiero) e il controllo del peso, la propria condizione.
In realtà, non è mai il peso ad essere sotto controllo, ma la propria capacità di autodeterminazione, non è il grasso ad essere ingombrante, ma la propria incapacità ad affrontare la vita di ogni giorno.
Ma è proprio per tutto questo che, quando il soggetto non trova più il modo di esprimere le proprie sensazioni, le proprie emozioni e i propri punti di vista, cibo e immagine corporea possono farlo al suo posto diventando una forma comunicativa essenziale e, per questo, irrinunciabile
Fonte:Rimaden
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