Mamma mia, mamma mia... Quanto tempo è passato!
Tornare qui dopo tutto questo tempo... Accipicchia.
Beh, cosa posso dire?
Sono passati quasi sedici mesi dalla mia sleeve. Eh sì, non è poco.
Lo scorso Luglio ho iniziato il mio percorso di ricostruzione con il primo step dell'addominoplastica, non ricordo se ne avessi già parlato.
I chili persi, ad oggi, sono quasi 110.
Mi sono, al momento, assestata sugli 86/88 kg.
Credo sia superfluo dire che sono molto, molto felice dei risultati ottenuti.
La mia vita è andata avanti, di corsa. E' cambiata completamente.
Adesso sono anche un soccorritore volontario in ambulanza, mi manca solo la parte finale del corso per conseguire anche l'abilitazione al Suem 118. Era un sogno che avevo nel cassetto e sono riuscita a realizzarlo, ma senza la sleeve e senza l'addomino non avrei mai potuto farlo.
Ho ripreso a fare la baby sitter, un lavoro che ho sempre amato, sin da ragazzina, ma che poi per ovvie ragioni avevo dovuto lasciare da parte.
Ho ripreso in mano tante amicizie, ne ho costruite di nuove ed importantissime. Qualche flirt, qualche ragazzo che va e viene. Tutto molto leggero, tutto molto inutile. Tutto molto bello.
Esco, respiro, corro, salto, amo, mi incazzo. Vivo.
Non dirò che è stata una passeggiata di salute, non lo è stata e non lo è. Ma lo sapevo. Ho avuto la fortuna di incontrare un chirurgo (il mio amatissimo Marinari) che mi mise in guardia da subito: il cambiamento sarà pesantissimo, esternamente ed internamente.
Così è stato, così è.
Passare da una taglia 64 ad una 44/46 è un piacevolissimo effetto collaterale di questo viaggio incredibile che è la riscoperta di sé stessi, di un'anima ed una coscienza soffocate e nascoste da chili di grasso, che però altro non sono che la punta dell'iceberg. Però poi c'è tutto il resto, poi ci siamo noi.
Scoprirsi ed accettarsi e crescere e dirsi addio - perché anche questo si dovrà fare, dire addio ad una parte di noi che ci ha protetto per anni, è vero, ma che inevitabilmente ad un certo punto finisce con l'incatenarci - non è facile.
Ma davvero, ne vale la pena. Vale tutte le pene. E le paturnie, le pippe, le crisi... Tutto tutto.
E così, direi che per adesso è tutto. E speriamo di non far passare altri mille anni, prima di tornare!